Il pubblico impiego ritorna in piazza: “Madia ascoltaci”
La protesta I confederali manifestano a Palazzo Vidoni contro la riforma del governo e per l'apertura del tavolo sui contratti. Rossana Dettori (Fp Cgil): "Se non avremo risposte non escludiamo lo sciopero"
La protesta I confederali manifestano a Palazzo Vidoni contro la riforma del governo e per l'apertura del tavolo sui contratti. Rossana Dettori (Fp Cgil): "Se non avremo risposte non escludiamo lo sciopero"
L’appuntamento è per questa mattina alle 10,30, davanti a Palazzo Vidoni. Fp Cgil, Fp Cisl, Fpl e Pa Uil tornano a manifestare contro la riforma Renzi/Madia e per l’apertura di una trattativa sul contratto. «Abbiamo chiesto un incontro alla ministra della Pubblica amministrazione – spiega Rossana Dettori, segretaria generale Fp Cgil – Speriamo che ci riceva. Altrimenti la nostra protesta non si fermerà e non escludiamo mobilitazioni anche in autunno, fino allo sciopero».
I motivi che hanno spinto i sindacati in piazza li hanno spiegati i segretari di categoria – oltre a Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco – in una nota: non solo il contratto, fermo ormai da sei anni, verso il cui rinnovo spinge una recente sentenza della Corte costituzionale, ma anche i tanti nodi della riforma Madia. «Crediamo che la ministra non voglia essere etichettata come anti-costituzionale», dice Dettori.
«La riforma del sistema giudiziario e la riqualificazione del suo personale – spiegano i sindacati – la riorganizzazione dei Beni culturali con le annose carenze di organico e i ritardi nei pagamenti della produttività, la ridefinizione degli standard funzionali e occupazionali della Croce Rossa; il riordino dei servizi ispettivi e di quelli per le politiche attive del lavoro nei territori; le questioni che riguardano la polizia provinciale e il Corpo forestale dello Stato; l’implementazione delle competenze delle professioni sanitarie e il ridisegno dei percorsi dell’assistenza. E ancora, la continuità dei servizi e dell’occupazione e il riassetto della governance locale; la salvaguardia dei salari accessori del personale di enti in difficoltà finanziarie per cattiva gestione; l’ipotizzato “scippo” del salario di produttività per i ministeriali, la mobilità tra amministrazioni pubbliche e la definizione delle tabelle di equiparazione».
«Non ci piace la militarizzazione del Corpo forestale che il governo intende fare – spiega Rossana Dettori – L’accorpamento con i Carabinieri non va bene, perché i due corpi hanno natura e compiti molto diversi. Noi siamo per una riforma, ma diversa: basta un migliore coordinamento delle forze in campo».
Ancora, secondo la Cgil, con la riforma Madia «salterà l’autonomia dei dirigenti, sempre più assoggettati alla politica. E intanto gli enti locali potranno da un lato scegliere il 30% dei dirigenti, saltando i concorsi, e dall’altro potranno mettere in mobilità le figure dirigenziali e licenziarle se non hanno incarichi: si metteranno alla porta i dirigenti non ossequiosi alla politica?».
«Ma sia in questa riforma annunciata, che per i recenti tagli annunciati nella sanità, ben 10 miliardi – prosegue Rossana Dettori – ci preoccupa l’idea che si debbano andare a tagliare spese essenziali per i cittadini per finanziare un taglio alle tasse». «Va bene selezionare le prestazioni appropriate – dice la segretaria Fp Cgil – Anche noi abbiamo sempre messo in guardia dall’eccesso di ricette prescritte in alcuni casi dai medici per mettersi al riparo da eventuali denunce. Ma il sistema va riformato stabilendo precisi standard e parametri, non minacciando generiche punizioni e tagli agli stipendi che faranno paura a tutti, bloccando anche la prescrizione di cure e prestazioni necessarie».
Un’altra minaccia contenuta nei tagli alla sanità, quella ai posti letto e le degenze in ospedale: «Noi saremo in piazza anche per i cittadini utenti dei servizi pubblici e della sanità», conclude Dettori.
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