I capannoni con i facchini della logistica e le biciclette delle consegne a domicilio. Il «modello» Nord Est della grande distribuzione esportato in mezza Europa e le app del nuovo sfruttamento importate nel cellulare.

Il lavoro – quando non sinonimo di riduzione a schiavitù (come ad Albignasego nel Padovano o a Belfiore nel Veronese) – diventa paradigma di un «assetto globale» che monopolizza le periferie e insieme digitalizza profitti a senso unico.

Sarà il focus delle due giornate seminariali a Padova, promosse dal sindacato sociale Associazione Diritti Lavoratori e dall’Archivio Luciano Ferrari Bravo in collaborazione con alcuni docenti dell’Università: oggi e sabato l’aula magna di Sociologia in via Cesarotti, 12 ospita le riflessioni sul tema «Il prisma del lavoro. Composizione sociale e conflitti, genere e migrazioni nel capitalismo logistico e delle piattaforme».

Come anticipano i promotori, «la logistica è attraversata da conflitti, esperimenti di organizzazione sindacale, processi di soggettivazione. La sua crucialità è innervata anche dalla tracciatura di corridoi, deroghe geopolitiche, spazi di eccezione. Essi investono tanto le attuali caratteristiche dei flussi migratori, quanto i rapporti di genere. Ciò che muta sono assetti di governance, composizioni organiche di un capitale sempre più finanziarizzato, relazioni pubblico-private tra poteri, cornici normative giuslavoristiche e contrattuali. Per questo si metteranno intorno a un tavolo lavoratrici e lavoratori, “facchini” e “raiders”, attivisti sindacali e sociali, docenti e ricercatori, studenti e studentesse con l’obiettivo di avviare un lavoro di inchiesta permanente».

L’iniziativa di Padova si articola in tre appuntamenti. Oggi alle 14.30 con Sergio Bologna (storico del movimento operaio), Sandro Chignola (Università di Padova), Michele Forlivesi (Università di Bologna), Giorgio Grappi (Università di Bologna), Maurizio Ricciardi (Università di Bologna) e Francesca Alice Vianello (Università di Padova) su «Ripensare la logistica, dalla scala globale all’Europa».

Sabato (inizio alle 9.30) è in programma il confronto fra gli attivisti europei con Jérôme Pimot (Clap, Parigi), Magda Malinowska (Ozz Inicjatywa Pracownicza, Polonia), Victor Cerra Becerra (Cgt – Spagna), Sylvain Alias (Sud Solidaires, Francia), Wilfried Schwetz (Ver.Di., Hannover), Beppe Caccia (Archivio Ferrari Bravo) e Devi Sacchetto (Università di Padova).

Infine, nel pomeriggio «Nuove composizioni di forza lavoro, forme del conflitto e dell’organizzazione» in cui intervengono Gianni Boetto (Adl Cobas), Roberto Ciccarelli («il manifesto»), Luca Dall’Agnol (Adl cobas), Omid Firouzi (Sconfinamenti), Clara Mogno (Archivio Ferrari Bravo), Maurilio Pirone (Raiders Union, Bologna), attivisti sindacali e sociali, tra cui Melting Pot Europa, Collettivo autonomo lavoratori portuali (Genova), Clap di Roma.