I nomi che vengono gettati in questi giorni nel tritacarne della corsa al Colle non sono neppure ballon d’essai ma pura chiacchiera e gioco di società. La partita del Quirinale deve ancora cominciare ma non perché, come ripetono i leader «ci mancano ancora tre mesi», che in politica sono un soffio. Perché nessuno può impostare una strategia finché, in un modo o nell’altro, non si sgombra il campo dall’incognita Draghi. DI NOMI VERI in ballo ce ne sono in effetti due soli. Il primo è Sergio Mattarella. Se facesse un segno d’assenso i giochi sarebbero chiusi e nei palazzi gira...