«Il Papa gode di buona salute», la sua testa è perfetta e ha solo qualche problema alle gambe per la sciatica.

Padre Lombardi, il portavoce della santa Sede smentisce totalmente e con indignazione l’ipotesi, riportata ieri dal Quotidiano nazionale, di un tumore benigno al cervello del pontefice. Francesco soffre di sciatica e ha un polmone in meno dall’età di 22 anni per un’infezione giovanile. Per il resto, assicurano nei sacri palazzi, tutto bene, attende ai suoi impegni regolarmente (da tre settimane, oltre alla solita agenda, anche le sedute quotidiane del sinodo dei vescovi sulla famiglia). Nessun cenno, però, all’estate del 2014, quando il papa scomparve per qualche tempo per un «affaticamento».

L’articolo di Qn (confermato dal giornale nonostante tutte le smentite) tirava in ballo un neurochirurgo giapponese attivo negli Stati uniti, Takanori Fukushima, tra i consulenti della clinica pisana di San Rossore. Ieri pomeriggio un avvocato del medico, intervistato dalla Reuters, ha definito la notizia come «completamente falsa, Fukushima non ha mai avuto in cura il pontefice né l’ha mai visitato».

La santa Sede in ogni caso non l’ha presa certi bene. «La diffusione di notizie totalmente infondate sulla salute del santo Padre è gravemente irresponsabile, ingiustificabile e inqualificabile», ha detto padre Lombardi in un crescendo rossiniano.

Più interessante, però, leggere le reazioni di organi e personalità vicinissimi al papa. Come quella del direttore di Civiltà Cattolica padre Antonio Spadaro («Ormai non sanno più che dire… sono alla frutta! Dopo tutte le menzogne varie si inventano pure le malattie! Buon segno»).

Anche l’Osservatore Romano, sotto il titolo «False notizie», accusa ma senza dare dettagli: «Il momento scelto rivela l’intento manipolatorio del polverone sollevato». Chi «manipola» chi? E chi sono quelli che «non sanno più che dire»?

Nel mirino dei «bergogliani», dunque, pare esserci la concomitanza con il braccio di ferro in corso al sinodo sulla famiglia tra «aperturisti» e «ortodossi».

I lavori dei vescovi, tra l’altro, sono stati già funestati dalla strana vicenda di una lettera al papa firmata e poi ritrattata da 13 cardinali della linea «dura», lettera riservata ma comparsa su un blog specializzato dell’Espresso molto critico con il nuovo papa e già responsabile della diffusione illegittima dell’enciclica Laudato sii’.