Da molto tempo, ormai, anche in Italia si producono storie poliziesche di ottimo livello, scritte da autori che spesso non si limitano a costruire un meccanismo narrativo perfetto ma che, attraverso i loro racconti, analizzano e criticano la società contemporanea, arrivando a volte ad occupare quegli spazi un tempo esclusivi della letteratura cosiddetta alta.

NON SOLO, la letteratura gialla del nostro Paese ha pure espresso una serie di figure, personaggi – detective, investigatori di professione o per caso, poliziotti – entrati ormai nel cuore dei lettori oltre che a far parte dell’immaginario collettivo. Un volume, uscito di recente, permette di dare uno sguardo di insieme a tendenze e ad autori tra i più noti del genere, in modo da potersi fare un’idea complessiva – anche se naturalmente non esaustiva – del livello attuale della narrativa poliziesca italiana o, per gli appassionati, ritrovare alcuni tra i personaggi e gli autori più famosi e amati. Si tratta di una raccolta di racconti di vari scrittori a cura di Paolo Roversi, dal titolo Indaga, detective (Piemme, pp. 302, euro 16,90).

IL LIBRO SI APRE con una prefazione di Maurizio De Giovanni dal sapore vagamente pirandelliano: è il commissario Ricciardi, infatti, a rivolgersi al suo ideatore, esprimendo tra l’altro il proprio punto di vista sul processo della creazione letteraria. Si va avanti con una serie di racconti che si svolgono in luoghi e tempi differenti, arrivando fino alla Firenze ottocentesca di Carlo Collodi nel racconto di Leonardo Gori o alla Londra del più grande di tutti i detective (questa volta però destinato in qualche maniera a fallire) ovvero Sherlock Holmes secondo Luca Crovi.

I DODICI SCRITTORI coinvolti in genere hanno messo in campo i loro personaggi più famosi, ma c’è stato anche chi, come Sandrone Dazieri, ha voluto cimentarsi con un personaggio non suo, ossia Lazzaro Santandrea di Andrea G. Pinketts, autore a cui è dedicato anche un commosso e sentito ricordo da parte di Andrea Carlo Cappi alla fine del volume.

Gli altri scrittori coinvolti sono Romano De Marco, Gianluca Ferraris, Daniela Grandi, Enrico Pandiani, Paolo Regina, Paola Ronco & Antonio Paolacci, Paolo Roversi, Rosa Teruzzi, Valerio Varesi. Naturalmente ognuno ha il suo stile e il suo modo di scrivere così come il suo approccio sia esso cinico, passionale o ironico. È però possibile notare alcuni elementi che sembrano indicare come la letteratura di genere continui ad essere attenta nel registrare i cambiamenti significativi avvenuti all’interno della società.

INNANZITUTTO, è da sottolineare la presenza significativa di protagoniste donne, siano esse poliziotte o meno. Nelle storie, poi, sempre più spesso appaiono personaggi di migranti, visti nella loro realtà senza caratteristiche stereotipate. Così come la presenza di omosessuali viene trattata senza pruderie o ipocrisia. Infine, nelle storie ambientate al giorno d’oggi fa la sua presenza la pandemia di Covid.

DA NOTARE il contributo di Valerio Varesi, in cui il suo personaggio più famoso, il commissario Soneri, è semplicemente il destinatario di un rapporto che costituisce il vero e proprio racconto. Si tratta di una sorta di conte philosophique – non a caso intitolato Micromega – in cui il grande vecchio o burattinaio, che da tempo cospirava dietro le quinte per indirizzare la società italiana in una determinata direzione, nel momento del suo trionfo si rende conto che proprio i metodi usati per tale scopo rendono impossibile il suo disegno originario.

Da sottolineare, infine, che i diritti d’autore per questo libro verranno interamente devoluti alla Croce rossa italiana.