Carta d’identità per tutti, un sostanziale aumento del minimo salariale, più appartamenti a basso costo, asili e doposcuola garantiti per tutti. Bill de Blasio presenterà solo domani la sua proposta di budget per il 2014, ma ha approfittato del suo primo discorso sullo stato della città, lunedì, per ricordare gli obbiettivi principali del suo ambizioso mandato.

Presentato dalla nipote di Fiorello La Guardia, al La Guardia Community College di Queens, il nuovo sindaco di New York ha scelto una cornice che lo metteva in diretta linea di discendenza con uno dei sindaci più amati e più liberal della storia della città, un leader che professava l’ideale di un «governo con l’anima».

De Blasio non ha dato dettagli precisi su come intende mandare in porto le iniziative proposte, alcune delle quali si annunciano già in collisione con l’agenda politica del governo dello stato, ad Albany. Ma, per ora, non ha dato cenno di volere retrocedere dalla sue promesse di campagna elettorale, il che è già qualcosa.

Mentre l’ostracismo dei repubblicani alla Camera ha praticamente garantito che a Washington non si farà nulla sull’immigrazione fino a dopo le elezioni di mezzo termine, congelando così, almeno per quest’anno, un’altra priorità del governo Obama, l’idea di fornire i residenti di New York – non importa quale sia il loro status d’immigrazione – di un documento di identità che faciliti per esempio l’apertura di conti in banca, l’affitto di un appartamento, la prenotazione di una visita medica… è stata salutata con entusiasmo dai gruppi per la tutela dei diritti degli immigrati. Simili carte d’identità sono già in uso, con successo, in altre città americane come New Heaven in Connecticut, Los Angeles e San Francisco. New York sarebbe però la più grande ad adottare un’iniziativa del genere. Anche l’idea di stabilire un minimo sindacale autonomo, più alto di quello federale, è già stata messa in pratica, ad esempio a San Francisco e Washington. Per attuarla, de Blasio avrà però bisogno del benestare di Albany. Ed è proprio a riguardo di una delle iniziative che gli stanno più a cuore, che de Blasio è già coinvolto in un duello (più o meno dichiarato) con il governatore Andrew Cuomo.

Per pagare gli asili e i doposcuola gratuiti proposti nel suo programma, de Blasio intende istituire un piccolo aumento delle tasse di chi guadagna più di mezzo milione di dollari all’anno. Il sindaco ama dire che il costo equivarrebbe a quello di un Soya latte da Starbucks al giorno. In città la sua idea piace ma Cuomo, che deve approvarla (e ha appena annunciato facilitazioni fiscali per le banche), non vede di buono occhio l’idea di nuove tasse, specialmente in un anno d’elezioni. Così ha proposto di finanziare lui stesso gli asili in questione, cosa che però renderebbe il programma automaticamente più vulnerabile, sia dal punto di vista istituzionale che da quello finanziario. Per ora sindaco e governatore rimangono in «amichevole» disaccordo. Da parte sua, il leader repubblicano del senato dello stato di New York ha anticipato che non intende mettere al voto un budget che includa gli incrementi fiscali anticipati da de Blasio. Anche nei confronti di un aumento del minimo garantito della città (quello di tutto lo stato fu alzato l’anno scorso), i repubblicani di Albany hanno manifestato freddezza.

Un’area dove de Blasio ha più autonomia d’azione, e uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale, è quella della polizia. A fine gennaio, il sindaco ha ordinato il ritiro di un appello presentato in tribunale dall’amministrazione Bloomberg contro una sentenza che ordinava ampie riforme della politica dello stop and frisk, e cioè dei fermi /perquisizioni a tappeto, che il giudice aveva ritenuto potenzialmente anticostituzionali. Il nuovo capo della polizia William Bratton ha annunciato che, entro le prossime due settimane, il suo dipartimento condurrà una revisione dello stop and frisk intesa a migliorare i rapporti tra la polizia e le diverse comunità cittadine. «Stiamo iniziando a vedere la luce alla fine del tunnel. La strada ha corsie e guard rail molto precisi che indicano come si debba operare», ha detto Bratton ancora ieri durante un simposio dedicato al crimine alla John Jay University. In un’altra iniziativa che rompe con la prassi del suo predecessore, Bratton ha annunciato il mese scorso che intende mettere fine a Operation Impact, un programma che assegnava reclute fresche di accademia al pattugliamento speciale dei quartieri con il tasso di crimine più elevato. Secondo Bratton l’inesperienza di queste pattuglie speciali avrebbe contribuito a inasprire le tensioni con le comunità. Il nuovo approccio, ha anticipato, sarà più tradizionale, e farà capo ai commissariati di quartiere in cui le reclute saranno assegnate.