Introdurre al pensiero di un classico – e quindi scegliere, sintetizzare, spiegare, semplificare – è operazione il cui fascino e le cui insidie non sono mutati nel corso del tempo. Un autore o un’autrice classici, quasi per definizione, non possono essere tali senza aver inciso (e continuare a farlo) nelle vicende umane. Si tratti di Eschilo o di Virginia Woolf, di Marie Curie o di Albert Einstein, il pensiero, quand’è profondo, incide e scava, a prescindere dalla sua traducibilità in «tecniche» atte a conoscere e/o trasformare, «utilmente», il mondo fisico e dunque anche la vita umana. Certo, ci sono poi...