Il 56% “europeo” del Pd nella regione, record che difficilmente sarà battuto in futuro, avrebbe dovuto chiudere ogni discussione fin dal primo turno delle elezioni comunali, che hanno interessato 204 comuni toscani (su 280) e fra questi Firenze, Prato e Livorno, le tre città più popolose, oltre che Piombino, il Mugello e l’Empolese Valdelsa. Al trionfo di Dario Nardella nella città di Matteo Renzi con quasi il 60%, e a quello di Matteo Biffoni che riconquista Prato con il 58,5% doppiando il sindaco uscente Roberto Cenni, fa invece da contraltare il flop democrat di Livorno. Qui Marco Ruggeri – in coalizione con Sel, Psi e Verdi – arriva a stento al 40% e va al ballottaggio con il pentastellato Filippo Nogarin che sfiora il 20%. Bruciando in volata una sinistra che esordisce coalizzata sul modello Tsipras e che, con il giovane ingegnere Andrea Raspanti, conquista un 17% di tutto rispetto.

C’è un dato che evidenza la peculiare dinamica livornese ed è quello della “sezione 160”, dove 500 elettori hanno dato al Pd il 57% alle europee e negli stessi secondi il 41% alle comunali. Una tendenza confermata nell’intera città, dove il Pd ha preso il 52,7% nelle elezioni continentali e appena il 35% in quelle per Palazzo Civico. Di tutt’altro segno il risultato travolgente del Pd a Firenze, che a due terzi dello scrutinio brindava con il 48% alla lista del partito e un altro 8,5% a quella personale di Dario Nardella. Un neo sindaco che ieri sera festeggiava in piazza Santissima Annunziata un trionfo che nemmeno Renzi, costretto cinque anni fa al ballottaggio, aveva potuto assaporare. Come effetto diretto dell’amplissimo successo democrat si registra il tonfo di Forza Italia & Lega che insieme non arrivano al 12% (cinque anni fa erano al 32%), mentre i 5 Stelle si fermano al 9,3% e la sinistra unitaria di Tommaso Grassi (Sel, Rifondazione e movimenti), con il suo 8,2%, paga anche rispetto all’ottimo 8,9% della lista Tsipras.

Se il Pd fa festa a Firenze, ne fa ancor di più a Prato. La schiacciante vittoria di Matteo Biffoni contro la destra del sindaco uscente Roberto Cenni ha portato i militanti di una coalizione onnicomprensiva di centrosinistra a intonare anche il “Bella Ciao”, per sottolineare la riconquista della città laniera. “E’ stato un risultato sorprendente – ha ammesso Biffoni – comunque questa non è tanto una rivincita, quanto l’inizio di un’altra storia”. Con il M5S in posizione residuale (8%), e il neo sindaco pronto a ricordare: “Immaginavo di partire da una buona base, ma le amministrative sono una competizione diversa dalle europee”.

A proposito di europee, in Toscana l’affluenza è stata del 66,7% (contro il 72,8% del 2009), e il Pd ha fatto tabula rasa con il suo 56%, ben 17 punti percentuali in più della scorse elezioni continentali. Al contrario il centrodestra nel suo complesso supera di poco il 17% (cinque anni fa il Pdl aveva il 31,4%), con Forza Italia sotto il 12%. La lista Tsipras supera il 5,1% grazie agli exploit di Firenze (8,9%), Pisa (9,8%) e Livorno (7,2%), mentre i Cinque Stelle si attestano al 16,7%, sotto di quattro punti alla media nazionale.

A fare da corona all’exploit continentale i successi al primo turno dei candidati sindaci democrat a Piombino, in Mugello e nell’Empolese Valdelsa, oltre che in numerosi comuni dell’aretino, del senese e dell’area fiorentina. Mentre i pochi ballottaggi, oltre a Livorno, riguarderanno Montecatini, Cecina, San Giuliano Terme e forse Ponsacco e Follonica. Da segnalare come l’onda democrat abbia portato un risultato storico all’Isola d’Elba, dove il Pd vince in tutte le otto realtà comunali, espugnando anche alcune roccaforti di centrodestra come Porto Azzurro, Capoliveri e Campo nell’Elba. Al contrario a Fiesole il Pd perde a sorpresa contro la “civica” Anna Ravoni, ex del partito e dello stesso Pci.