Il Fronte patriottico ruandese del presidente Paul Kagame (foto Reuters), al governo dalla fine del genocidio di oltre un milione di tutsi e hutu moderati (1994), ha vinto le legislative con il 76% dei voti. Una vittoria schiacciante. l’Fpr è seguito da due suoi alleati minori, il Partito socialdemocratico (Psd) e il Partito liberale, che hanno ottenuto rispettivamente oltre il 13% e più del 9% dei voti alle elezioni di lunedì scorso, ha precisato il segretario esecutivo della Commissione elettorale, Charles Munyaneza. Tutti e tre i partiti totalizzano così oltre il 98% delle preferenze. Nessun altro partito o candidato indipendente ha ottenuto più dello 0,6 % dei voti in queste legislative, che hanno fatto registrare una partecipazione particolarmente alta, del 98,8%. Cifre però abituali, in Ruanda, paese in cui la popolazione è fortemente incoraggiata a recarsi alle urne e a partecipare alla vita politica dalle autorità. Il Ps-Imberakuri, che aveva iniziato come un vero partito di opposizione prima di farsi cooptare dal potere, ha totalizzato solo lo 0,56 % dei voti e nessun candidato indipendente è riuscito a raggiungere lo 0,5%. Così, solo il Fpr e i suoi due alleati minori saranno rappresentanti in parlamento, il minimo richiesto per ottenere seggi era il raggiungimento del 5%.