«Non una donna di più», il Parlamento europeo condanna la sentenza del 22 ottobre 2020 del Tribunale costituzionale polacco che impone un divieto pressoché assoluto dell’aborto e «mette a repentaglio la salute e la vita delle donne» (come dimostra il recente caso di Izabela, giovane donna morta in un ospedale di Pszczyna alla 22esima settimana perché i medici non hanno ritenuto di interrompere la gravidanza a causa della norma).

Con una relazione approvata con 373 voti a favore, 124 contrari e 55 astenuti, il Pe chiede al governo Morawiecki di garantire pienamente l’accesso a servizi di aborto sicuri, legali e gratuiti. La relazione sottolinea che la sentenza sull’aborto è un ulteriore esempio «della politicizzazione della magistratura polacca e del collasso sistemico dello Stato di diritto in Polonia», e invita il Consiglio Ue ad affrontare la questione.Il Parlamento invita inoltre i Paesi Ue a cooperare più efficacemente per facilitare l’accesso transfrontaliero ai servizi abortivi, gratuiti e sicuri, delle donne polacche.