La condanna della guerra e della violenza. L’appello alla costruzione della pace attraverso la realizzazione della giustizia e il dialogo interetnico e interreligioso. Sono stati questi i temi portanti del viaggio, ieri, di papa Francesco a Sarajevo, capitale della Bosnia Erzegovina. Parole già sentite ma che, pronunciate in una città dilaniata da guerre e conflitti, assumono un valore rilevante. Anche perché nessuno dei gruppi etnici-religiosi in cui è diviso il Paese (bosniaci musulmani, serbi ortodossi e croati cattolici) potrà appropriarsene. «Sarajevo è chiamata la Gerusalemme dell’Occidente, è una città di culture religiose ed etniche tanto diverse; è anche una città...