«Sole, grande astro orientale, hai gli occhi lacrimati, / il mondo intero si è oscurato, la vita ha le vertigini…»: così si conclude, con il pianto del sole sulla morte di Ulisse, l’epilogo dell’Odissea di Nikos Kazantzakis, il poema greco moderno che Nicola Crocetti ha resuscitato in lingua italiana, dopo anni di sofferto cesello linguistico. È raro che si incontri la ventura di assistere da vicino alla crescita e alla pubblicazione di un libro epocale, e di salutarne l’uscita. Nella sua unicità, questa traduzione dell’Odissea di Kazantzakis (Crocetti editore, pp. XXXIV-798, e 35,00), ha senz’altro tutti i carismi di un’opera...