Presidente e allenatore grandi amici ora quasi nemici, calciatori ammutinati multati, stanze d’albergo disdette in tempo reale e silenzio stampa a tempo indeterminato. E’ la sintesi delle ultime singolari ore del Napoli calcio, forse poco riuscita perché troppa carne sul fuoco non può cuocersi in poche righe. La scorsa notte, dopo il pareggio in Champions League allo Stadio San Paolo contro il Salisburgo, i calciatori del club azzurro hanno deciso in autonomia di porre fine al ritiro di una settimana imposto poche ore prima dal presidente Aurelio De Laurentiis per i deludenti risultati dell’ultimo periodo e poco apprezzato anche pubblicamente dall’allenatore del Napoli, Carlo Ancelotti, che si era detto pronto però ad accettare le decisioni della proprietà.

IN POCHE PAROLE, un ammutinamento notturno. Tutti a casa invece che in ritiro, la comunicazione al presidente furioso è arrivata tramite il figlio e vicepresidente della società su precisa indicazione dei calciatori, mentre Ancelotti osservava le disposizioni, in punizione con il suo staff. Una situazione non del tutto inedita a Napoli: 31 anni fa il portiere del primo scudetto, Claudio Garella, si presentava alla stampa con una lettera in cui la squadra di Diego Armando Maradona si schierava contro l’allenatore, Ottavio Bianchi, poco dopo aver perso il secondo scudetto, a vantaggio del Milan di Arrigo Sacchi. Ma era la fine di un ciclo, era fine stagione. La vicenda ammutinamento del Napoli è proseguita ieri, con i calciatori al centro tecnico, allenamento e poi via, di nuovo a casa, trasgredendo nuovamente la volontà societaria, ovvero l’osservanza del ritiro fino alla gara di campionato con il Genoa, prevista per sabato alle 21.

INVECE Ancelotti è rimasto in sede dopo l’allenamento per un’infuocata call conference (i due in realtà si trovavano a 30 chilometri di distanza) con il presidente De Laurentiis, che ha anticipato un durissimo comunicato ufficiale in cui il club ha annunciato che si farà valere in sede legale contro i calciatori per l’improvviso e immotivato ammutinamento di fronte alle disposizioni societarie. Sul ritiro, palla ad Ancelotti su tempi e modalità, con Ancelotti che pure sarebbe sotto tiro di De Laurentiis, al lavoro con i suoi legali per trovare una via per la risoluzione del contratto da quasi sei milioni di euro l’anno con l’ex tecnico di Milan, Real Madrid, Psg, Bayern Monaco, una carriera di successi e un anno e qualche mese di alti e bassi sulla panchina napoletana.