«Siano gli iscritti a scegliere la direzione e qualunque cosa sia importante per il Movimento 5 Stelle». Davide Casaleggio entra nel dibattito interno ai grillini. Tra i ministri che, in nome della situazione di emergenza, vorrebbero congelare tutto e affidare il M5S a un organo collegiale per concentrarsi sull’azione di governo e Alessandro Di Battista, che chiede con altri un regolare «congresso» che scelga nuove campagne da anteporre a formule di governo e nomine interne, Casaleggio prende parola. Rispolvera il mito a 5 Stelle della democrazia diretta, anche se in questa fase ci sono pochi spazi per la sua piattaforma Rousseau, disertata dagli iscritti e poco amata dagli eletti.
CON LA SUA esternazione Casaleggio si distingue da Beppe Grillo, che non pensa sia il momento di rivoluzioni, né sul terreno della maggioranza parlamentare né su quello delle gerarchie interne. «Non entro nel merito di singole candidature o singole persone – dice il figlio di Gianroberto a Fanpage – Ma Alessandro ha sempre dato tanto al Movimento 5 Stelle, vedrà in che modo vorrà dare supporto in futuro». Gli risponde a distanza il sottosegretario alla presidenza del consiglio Stefano Buffagni che annuncia che l’assemblea nazionale del M5S prevista da mesi e poi rinviata causa Covid, si terrà a ottobre. Cioè dopo la tornata elettorale amministrativa e referendaria. Quando, sperano i 5 Stelle «governativi», la situazione nella maggioranza dovrebbe essere meno confusa. L’evento servirà anche a scegliere un nuovo «capo politico»? «Se ci saranno le condizioni – dice Buffagni – Ma se ci sarà un comitato, che io ho chiamato l’ufficio politico condiviso, ben venga».

Davide parla in occasione della presentazione del dossier sulla ripresa elaborato dall’associazione che porta il nome di suo padre e attiva nel disegnare scenari futurologici che ricordano le sue profezie esoteriche. Tipo questa: «Nel 2054 con il costo dell’energia arrivato a zero, ognuno deciderà quando dormire». Richiesto, precisa: «Beppe Grillo lo sento regolarmente, l’ultima volta abbiamo parlato di questo piano».

UN PROGETTO che prevede «la digitalizzazione del paese, identità digitale per tutti e banda ultralarga per permettere alle aziende italiane di essere competitive sul mercato. Il paese è in ritardo su questi temi». Nei giorni scorsi, proprio Grillo aveva proposto dal suo blog personale, ormai formalmente separato da quello del M5S, che Cassa depositi e prestiti si impegnasse sul fronte della costruzione di un’unica rete nazionale. La sua idea aveva raccolto dubbi nella maggioranza e «interesse» da Giuseppe Conte. Si parla di digitalizzazione e di disegnano scenari ma non è ancora chiara la differenza tra M5S, piattaforma Rousseau, Associazione Casaleggio e soprattutto il ruolo di Casaleggio Associati. Ma curiosamente proprio ieri Alessandro Di Battista, prendendo spunto dall’arresto di Emilio Fede, ha diffuso un post in cui si impegna a lottare per «una legge durissima sul conflitto di interessi».

Intanto riprendono gli addii tra i parlamentari. Alla camera se n’è andata la deputata tarantina Alessandra Ermellino, che ha annunciato il passaggio al gruppo Misto con la formula ormai consueta in queste occasioni: «Non vado via dal M5S ma dalle persone che si sono impossessate di un progetto tradendo le speranze di 11 milioni di cittadini». Al senato, la senatrice Alessandra Riccardi è passata alla Lega. Era da tempo in dissenso col M5S, aveva votato contro il processo a Matteo Salvini sul caso Open Arms nella giunta per le immunità di Palazzo Madama. Si vocifera che in tanti siano in ritardo con le restituzioni: potrebbero arrivare altri provvedimenti disciplinari.