In principio fu l’attrice Alyssa Milano, che usando il motto dell’attivista Tarana Burke avrebbe incendiato Hollywood finendo per bruciare personaggi come Harvey Weinstein. Oggi, però, il movimento #MeeToo lambisce anche il mondo del fumetto. I casi venuti a galla nelle ultime settimane riguardano professionisti noti e rispettati nel mondo dei comics a stelle e strisce come il direttore esecutivo del sindacato dei fumettisti Comic Book Legal Defense Fund Charles Brownstein, il disegnatore e sceneggiatore Cameron Stewart e lo sceneggiatore Warren Ellis.

SECONDO l’inchiesta dell’autorevole «The Comics Journal», una sera di novembre del 2005, nel corso di un «pool party» notturno a margine di una convention in Ohio, Brownstein aveva rivolto pesanti attenzioni alla giovane autrice Taki Soma. Molto rumore, all’epoca, per una vicenda che in virtù del ruolo del Cbldf come «cuscinetto» nei rapporti spesso complessi tra autori e major è svanita dai radar fino al moltiplicarsi di denunce simili: ci sono voluti 14 anni, ma sulla scorta dei casi più freschi ora Brownstein si è dimesso dall’incarico.
Altro caso del momento, quello di Cameron Stewart. A metà giugno 2020, l’artista e modella Aviva Maï ha puntato i riflettori della cronaca sul pluripremiato scrittore e artista canadese di serial come Batgirl per Dc Comics e one-shot ambiziosi del livello di Fight Club 2, sequel Dark Horse del romanzo di Chuck Palahniuk. L’accusa rivolta a Stewart è quella di «grooming», l’abitudine di circuire giovani e giovanissime allo scopo di manipolarle per ricavarne favori sessuali. Commentava in un tweet illuminante Kate Leth, fra le molte artiste che sostengono di essere state circuite da Stewart nel corso della sua «carriera» parellela: «Siamo rimasti amici perché cosa puoi fare se vuoi riuscire a sfondare nell’ambiente e gli uomini più maturi hanno tutto il potere? Tieni duro e fai buon viso a cattivo gioco. Finché non ce la fai più». Neanche trasferendosi lontano dal Canada e chiudendo i suoi profili social, Stewart è riuscito a uscire indenne dalla «shitstorm». In risposta alle accuse, tutte le Major con cui lo sceneggiatore e disegnatore collaborava hanno interrotto ogni rapporto con Stewart.

QUALCHE sfumatura in più per Warren Ellis, tra gli scrittori più in auge e più saccheggiati dalla Fabbrica dei sogni degli Studios con un Cv che va da Iron Man a The Authority a James Bond… Anche qui, il plotone delle accusatrici è cospicuo, con una cinquantina di testimoni a riportare episodi che datano fino all’inizio degli anni Novanta. Come riporta il sito specializzato «Bleeding Cool», però, non mancano i distinguo: «Alcune di queste voci non vogliono che Ellis sia ‘cancellato’, e hanno ancora sentimenti calorosi nei suoi confronti; puntano solo a evitare che altre persone subiscano la stessa sorte. Ellis è anche stato difeso da diverse voci femminili che considerano le lamentele sul suo conto prive di merito». Sia quel che sia, l’autore britannico ha diffuso in Rete la sua arringa difensiva: «Mi vergogno per gli errori che ho commesso e me ne scuso profondamente. Non ho intenzione di controbattere alle verità personali delle persone coinvolte né di esporle ai veleni della discussione attuale. Avrei dovuto essere più cosciente, più presente e più rispettoso dei sentimenti altrui, e di questo mi scuso». Resta da vedere se questi siano solo casi estremi o se la trama di sesso e potere non stia per provocare uno smottamento in tutto l’ambiente dei comics.

E IN ITALIA? A chi rivendica un coming out da parte delle vittime di casi del genere risponde su Facebook la scrittrice, sceneggiatrice ed editor Susanna Raule: «Ma perché dovrebbero? Se la loro unica prova è la loro parola (…) si esporrebbero solo a una valanga di querele da parte dei molestatori ’offesi’. E se invece le prove le hanno, sanno comunque che dovranno passare attraverso un fuoco di fila di insulti e illazioni, per poi trovarsi probabilmente a non lavorare mai più lo stesso, perché quelli disposti a dare lavoro a una ’che crea problemi’ sono pochi, davvero pochi». La soluzione: «Servirebbe essere in tante. Così tante da spazzare via il sistema e ripulire tutto come Eracle con le stalle di Augia. Ma chi lo sa qual è la massa critica sufficiente?».