Durante il fine settimana in Usa solo due Stati hanno riportato una tendenza al ribasso nei casi di coronavirus, Connecticut e Rhode Island; venerdì è stato il giorno in cui si è registrato l’aumento maggiore di nuovi casi in un solo giorno, 40.173, ma gli esperti temono che il record verrà superato presto.

Un sondaggio condotto dal Centers for Disease Control and Prevention, Cdc, ha stimato che il numero totale di infezioni potrebbe essere fino a 24 volte superiore quello annunciato. Tutto ciò può tradursi in nuove restrizioni, strada che gli Stati più colpiti stanno già percorrendo.

IL GOVERNATORE di Washington Jay Inslee ha annunciato di aver messo in pausa il piano di riaperture proprio quando alcune contee si stavano preparando per entrare nella quarta fase della ripartenza. Inslee non è solo, sono almeno una dozzina gli Stati che stanno mettendo in pausa i piani di riapertura mentre altri stanno cercando modi per impedire che le celebrazioni del 4 luglio diventino un disastroso nodo di nuove infezioni.

Queste preoccupazioni sono condivisi dalla speaker democratica della Camera, Nancy Pelosi, che ha espresso il sostegno per un mandato federale sull’uso obbligatorio della mascherina almeno fino all’arrivo di un vaccino. Proprio sul fronte del vaccino ad esprimere timori è Fauci, preoccupato, non tanto per le tempistiche, quanto per il fatto che un vaccino Covid-19 potrebbe non portare gli Usa a un livello di immunità sostanziale, se troppe persone rifiuteranno il vaccino.

Niente di tutto ciò sembrava disturbare Mike Pence: il vicepresidente durante il fine settimana ha partecipato a una messa in Texas, unendosi a migliaia di altri fedeli e a un coro di 100 persone, tutti senza mascherina. Dal canto suo nemmeno Trump sembra preoccupato per l’avanzare del virus in Usa, perchè impegnato in un nuovo scandalo.

UN’INDAGINE del New York Times ha rivelato che tre mesi fa un rapporto dell’intelligence aveva informato il presidente riguardo un’offerta di denaro da parte della Russia ai militanti islamici che lanciavano attacchi contro le forze americane in Afghanistan. La Casa Bianca in questi tre mesi non ha ancora preso provvedimenti contro i russi, nemmeno ora che c’è la conferma di almeno un soldato americano morto.

Alle 22.30 di domenica Trump ha smentito la notizia su Twitter, poche ore dopo, però è arrivata la contro smentita dell’intelligence: i servizi Usa hanno ribadito alla Associated Press l’esistenza delle indagini su un attacco dell’aprile 2019, che l’amministrazione era stata avvisata, ma che la Casa Bianca non ha ancora autorizzato alcun passo.

DOPO AVER TWITTATO la propria ignoranza riguardo tutta la vicenda afgana Trump ha concentrato i propri sforzi social nel ribadire che il suo pugno di ferro verso chi tira giù le statue dei federalisti simbolo del razzismo statunitense, ha fermato questa pratica indegna. Purtroppo anche questa sua battaglia personale si sta inceppando. Il Mississippi, uno degli Stati più repubblicani del Paese, che non vota democratico dal 1976, ha approvato un disegno di legge per abolire l’attuale bandiera dello Stato, l’ultima a presentare l’emblema della battaglia confederata.

La decisione è stata presa in parte per ragioni economiche in quanto i leader delle principali aziende del Mississippi hanno iniziato a temere di perdere investimenti da parte di soggetti sensibili al tema del razzismo, incluso l’Ncaa, il corpo direttivo dell’atletica leggera dei college. L’Ncaa ha infatti pubblicato una lettera aperta spiegando di voler vietare ai college del Mississippi di ospitare eventi fino a quando lo stato non cancellerà le immagini confederate dalla sua bandiera, con conseguente perdita considerevole in termini di indotto; a questo ha fatto seguito l’annuncio dei funzionari del Mississippi riguardo la formazione di una commissione statale che progetterà la nuova bandiera.

Non ci sono al momento tweet riguardo due decisioni prese dalla Corte Suprema lunedì mattina e che vanno entrambe contro l’agenda reazionaria di Trump: la Corte ha infatti rifiutato di accettare una causa per implementare dei nuovi protocolli federali per la pena di morte proposti dal Dipartimento di Giustizia, e ha dichiarato incostituzionale una legge della Louisiana che limita gli aborti.