Hanno presentato proprio ieri le rispettive liste – che più diverse di così non potrebbero essere – ma poi si sono ritrovati nella periferia romana nello spazio sociale occupato Lucha y Siesta per un confronto sul tema della mobilità. Sandro Medici e Alfio Marchini, gli ormai due unici outsider tra i candidati sindaco che si sfideranno alle prossime elezioni amministrative del 26 e 27 maggio, a differenza degli altri candidati di centrosinistra pure invitati hanno accettato di incontrarsi con gli abitanti di Cinecittà riuniti dall’associazione «Salva i ciclisti», dalle «Ciclofficine popolari» e da Legambiente per un’iniziativa volta a «rimettere in movimento» una Roma «ferma, immobile».

Sono venuti in molti ad ascoltare i due candidati, soprattutto gente del quartiere sul quale si ripercuotono i mali di una viabilità che ruota troppo e solo attorno al centro storico. Si parte della presentazione di un libro che ripercorre i 20 anni di bike revolutione della pratica di «Critical mass», nata a San Francisco e approdata a Roma dieci anni fa. Un lasso di tempo in cui tutto è cambiato in altre città italiane mentre la capitale d’Italia è rimasta immobile. «Vogliamo ora riagganciare la modernità», hanno detto i promotori dell’incontro che aderiscono alla lista di Medici Repubblica Romana.

Il ragionamento è semplice e noto, ma troppo spesso dimenticato: «Le automobili stanno strangolando la città, causano quasi 200 morti l’anno nelle nostre strade. La fascinazione che abbiamo subito ha portato Roma all’eccesso di 72 vetture ogni 100 abitanti: lo spazio è finito, e le strade sono intasate. Roma è ferma per ipertrofia». Ai due candidati hanno spiegato che lì, a Cinecittà, come negli altri quartieri romani, in molti ormai sentono «la necessità di cambiare radicalmente il modo di intendere e praticare lo spostamento personale, di immaginare una mobilità per noi radicalmente nuova».

L’esigenza dei ciclisti e dei pedoni irriducibili di oggi può diventare l’esigenza di tutti domani. «E ci costringe – ha spiegato Sandro Medici – a rivedere l’intera pianificazone urbanistica, l’intera rete viaria». Partendo da un’azione netta: il contrasto all’uso delle automobili. Marchini è d’accordo su tutta la linea. Da ingegnere dei trasporti spiega che «il traffico è un problema di flussi che vanno decentralizzati e ricondotti su scala locale, partendo dai quartieri». Come nella pratica di Critical mass, anche tra i cittadini romani «si sta gonfiando una massa critica pronta per partire per una rivoluzione», azzarda Marchini cercando l’empatia con un luogo a cui evidentemente non è avvezzo.

Nella sua lista civica presentata ieri, infatti, non c’è traccia di associazionismo militante: la capolista Francesca Longo, 42 anni, si occupa di beni cultural. Ci sono imprenditori, sindacalisti, professori, atleti, manager e anche una donna sopravvissuta alla poliomielite grazie al polmone d’acciaio dell’ospedale di Ariccia. Molti ambientalisti, ma soprattutto molto centro.

Nella lista lista di cittadinanza «Repubblica Romana» di Sandro Medici invece il 60% dei candidati sono donne: «Dalle giardiniere sovversive ai ciclisti militanti, dagli esponenti dell’impresa sociale ai professori universitari, dagli studenti ai giornalisti, dagli attori ai poeti», spiega Medici. Il più giovane aspirante consigliere ha appena 21 anni, Fabrizio Aramini, e il più anziano è invece Valentino Parlato, fondatore de il manifesto. In lista con Medici (nostro ex direttore) anche altri nomi storici del collettivo tra cui Angela Pascucci, Marco Cinque, Anna Pizzo e Alessandro Portelli.