Dove gli sforzi politici o diplomatici non sembrano portare sostanziali risultati, la cultura pop trova invece terreno fertile per continuare a costruire legami, certo superficiali e di natura diversa, fra il Giappone, la Cina e la Corea del Sud. Prima con la popolarità nell’arcipelago e in Cina del K-pop, fenomeno a dir la verità di portata planetaria, ora anche grazie ai risultati al botteghino alquanto sorprendenti di due lungometraggi animati giapponesi usciti, negli ultimi tempi, negli altri due paesi asiatici. Il venti aprile, centinaia di migliaia di persone in tutta la Cina hanno affollato le sale cinematografiche locali per l’uscita dell’atteso The First Slam Dunk (il film uscirà anche in Italia  il 10 maggio in versione originale sottotitolata e dall11 maggio al 17 in versione italiana, distribuito da Anime Factory), film giapponese che nella prima settimana di proiezioni ha incassato circa 55 milioni di euro. A dir la verità, ben prima di arrivare nei teatri, il lungometraggio animato aveva giá battuto diversi record nelle prevendite dei biglietti, generando un’attesa che di rado si vede in Cina, soprattutto rispetto a lavori provenienti dall’estero.
Come abbiamo già avuto modo di scrivere su queste pagine, The First Slam Dunk è uno dei migliori film usciti lo scorso anno nell’arcipelago, animati o non animati, ed è basato sul popolare manga dedicato alla pallacanestro Slam Dunk che Takehiko Inoue creò a partire dal 1990, poi adattato anche in un’altrettanta popolare serie animata nel 1993.

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Manga al British MuseumIL LUNGOMETRAGGIO è diretto dallo stesso Inoue e benché sia uscito nelle sale giapponesi lo scorso 3 dicembre, quindi quasi cinque mesi fa, lo scorso weekend era ancora in terza posizione, per incassi del fine settimana, nell’arcipelago. Sia il manga che la serie animata furono, nell’ultimo decennio del secolo scorso, in Cina un vero e proprio fenomeno culturale, tanto che si dice che la popolarità del basket nel grande paese asiatico, poi magnificata dall’approdo di Yao Ming in NBS, sia stata anche merito del fumetto creato da Inoue. Coloro che sono cresciuti leggendo il manga o guardando la serie animata in televisione all’epoca, spinti forse dalla nostalgia, ma anche dal passaparola e dalle recensioni entusiaste che hanno cominciato a circolare sui siti specializzati cinesi, si sono riversati in massa nelle sale. The First Slam Dunk ha così spopolato nella prima settimana di proiezioni battendo, abbastanza sorprendentemente, The Super Mario Bros. Movie e il drammone familiare di casa, ma adattamento di un famoso film giapponese, Hachiko.

IL FILM è stato accolto altrettanto positivamente anche nella Corea del Sud, dove attualmente è il secondo film per incassi nel 2023. Questo successo di The First Slam Dunk, non solo illustra la popolarità e la capacità di smuovere masse che l’animazione nipponica ha raggiunto in questi ultimi decenni, tanto per cambiare nell’arcipelago è in questi giorni in testa al box office l’ultimo film dedicato a Detective Conan, ma fa anche parte di una tendenza in atto da alcuni tempi che vede l’animazione del Sol Levante conquistare sempre di più i botteghini dei paesi estremo orientali come Cina, Corea del Sud, ma anche Thailandia e Indonesia. Oltre al film diretto da Inoue, è infatti da fine marzo nelle sale cinesi anche Suzume di Makoto Shinkai, lungometraggio passato a Berlino e che è nelle sale italiane da ieri 27 aprile, lavoro che ha già incassato nel paese asiatico circa 100 milioni di euro. Suzume ha battuto un altro record proprio in Corea del Sud e proprio sorpassando The First Slam Dunk, la scorsa settimana il lungometraggio diretto da Shinkai è infatti diventato il film giapponese, non esclusivamente animato quindi, che ha venduto più biglietti in Corea del Sud.

matteo.boscarol@gmail.com