Alla fine il danno è stato in parte riparato, ma rimane il brutto episodio di superstizione e fanatismo cattolico che ha impedito lo svolgimento di un evento musicale nel cuore dell’Europa.
Se in questo periodo, grazie al film di Peter Jackson Get Back, è tornata l’attenzione sulla storia dei Beatles, non molto sembra cambiato da quel 1966 in cui vennero organizzati numerosi falò da gruppi cristiani statunitensi per bruciare i dischi dei temibili quattro di Liverpool. Ben 55 anni dopo è successo qualcosa di simile, ma stavolta nella laica Francia. Al centro dell’avvenimento la musicista svedese Anna von Hausswolff, in tour per promuovere il suo ultimo disco All Thoughts Fly. Compositrice colta e originale, con le sue canzoni ha aperto per artisti del calibro di Nick Cave. L’ultimo lavoro è ispirato dalle statue del Bosco dei mostri di Bomarzo situato nel viterbese, il titolo riporta infatti la famosa frase incisa sulla bocca dell’orco, «ogni pensiero vola». Un album dove l’organo è protagonista e che proprio per questo motivo – oltre allo slancio spirituale che ha sempre accompagnato la sua produzione – Hausswolff sta proponendo al pubblico suonando nelle chiese. Lo scorso 29 novembre è passata anche per l’Italia, esibendosi nella Basilica di Santa Maria dei Servi a Bologna.

NON È ANDATA così a Nantes, dove circa un centinaio di fanatci religiosi si è radunato fuori dalla chiesa Notre-Dame de Bon Port bloccando l’ingresso agli spettatori e accusando l’artista di suonare «musica del demonio». Le numerose minacce ricevute hanno fatto desistere anche il parroco della chiesa parigina di Saint Eustache, nonostante nel cancellare l’evento abbia difeso la musicista: «La sua musica non è satanica, difende i diritti delle donne e la questione ambientale» ha dichiarato. Anna von Hausswolff però non si è arresa e ha fatto in modo di esibirsi comunque per il pubblico francese. Il concerto si è svolto alla fine nella chiesa protestante Unie de l’étoile, indicando solamente ai possessori del biglietto la nuova location e pregandoli di non diffondere l’informazione.
Simili episodi negli ultimi anni erano accaduti in Polonia, dove nel 2017 gli estremisti cattolici avevano tentato di impedire l’ingresso allo spettacolo teatrale The curse di Oliver Frljic. Si trattava comunque di un duro atto d’accusa sulla diffusione della pedofilia nel clero, nulla a che vedere con le note e l’intimismo di Hausswolff.