Raccontare il passato, tramandarne l’eredità, sono operazioni complesse che vanno ben oltre il campo della storiografia. Quando poi si vuole trasmettere il sapore di una vita vissuta lo strumento del saggio analitico risulta quasi impraticabile. Bene ha fatto quindi Giovanni Zucca in questo lavoro sperimentale (Pietro Ingrao, mio fratello, L’Asino d’oro): una biografia solidamente documentata ma scritta in forma di romanzo, anzi di sceneggiatura cinematografica, in cui attraverso la voce narrante della sorella Giulia il tempo lungo della storia si incrocia di continuo con il presente del «regista» e della sua interlocutrice. IN UNA FITTA e rapida serie di fotogrammi...