La parabola discendente del presidente kurdo Barzani segna un nuovo picco negativo: martedì notte il governo regionale del Kurdistan ha inviato a Baghdad una nota con cui annuncia il congelamento del referendum sull’indipendenza a un mese esatto dal voto e chiede il cessate il fuoco e il negoziato con il governo centrale nel rispetto della costituzione.

Una capitolazione su tutti i fronti per Barzani, che non si fa vedere né sentire da settimane. Ieri, con il premier al-Abadi in visita ufficiale ad Ankara, è arrivata una prima risposta da Baghdad: la proposta sarà valutata, ha detto il ministro degli esteri Jaafari. C’è però chi, nell’esercito, parla di ulteriori avanzate militari.

L’obiettivo è il valico di frontiera di Fish Khabur tra Siria, Iraq e Turchia, fondamentale agli scambi con l’esterno e alla sopravvivenza di Erbil, già provata dal crollo di 2/3 delle vendite di greggio.