«Penso di essere naturalmente portata verso le storie lugubri. Mi addentro in sfrenate fantasticherie che vorrei poter inserire nelle mie pagine, per metterle in scena davanti al pubblico. Ma come potrei osare interferire con il rispettabile grigiore della vecchia Concord?»: così Louisa May Alcott in una lettera ad un’amica, dove sottolineava sarcasticamente la distanza tra ciò che i lettori si aspettavano di trovare nelle sue pagine e quanto lei era più propensa a riversarvi. Non è un caso se l’autrice di Piccole donne pubblicò tutti i suoi romanzi gotici sotto pseudonimo, facendone testi molto diversi da quelli che ci aspetteremmo....