L’obiettivo iniziale era di tentare una «rivoluzione» nel mondo del calcio italiano, ieri ad appena tre mesi dall’ingresso trionfale gli spagnoli di Mediapro scoprono quanto sia difficile farsi strada e si ritrovano con una delibera dell’Antitrust che gli dice che l’idea di fare un canale della serie A è contro la legge, un avviso della Lega Calcio che gli intima di pagare quanto stabilito dal bando – un miliardo e trecento milioni di euro entro quindici giorni, e dulcis in fundo la sentenza del Tribunale civile di Milano che ieri ha annullato il bando con cui l’intermediario iberico ha messo in vendita i diritti tv di calcio della Serie A per il triennio 2018-2021, sottolineando che lo stesso «potrebbe consolidare una situazione di non corretto equilibrio di mercato per un triennio». In soldoni, lo accusa di posizione dominante, e lo costringe a rifare in toto il bando.

In questo senso, il giudice Marangoni annulla il bando e accoglie la richiesta di sospensiva avanzata da Sky lo scorso 16 aprile, rispetto a «un’operazione commerciale di rilevante entità e destinata a proiettarsi in un ampio arco temporale, rispetto alla quale l’effetto distorsivo sarebbe del tutto idoneo a determinare gravi squilibri nel mercato e in danno dei singoli operatori dell’informazione interessati in ragione della notevole influenza sulla acquisizione (e perdita) di quote di mercato che l’esito della gara produrrebbe sull’uno o l’altro dei protagonisti della vicenda». Un intervento d’urgenza che tiene conto che «i tempi ancora disponibili sembrano consentire la ripresa di una procedura di gara avente diversi contenuti nelle sue proposte di pacchetti». A partire da oggi Mediapro ha 15 giorni di tempo per presentare reclamo rispetto alla decisione  .

Soddisfatta Sky, secondo cui: «La decisione del tribunale di Milano ha confermato che era necessaria una verifica dell’aderenza del bando di Mediapro alle leggi italiane, facendo chiarezza a beneficio di tutti i partecipanti e creando i presupposti per la definizione della procedura di assegnazione dei diritti 2018-21 della Serie A». Sempre Sky, nella nota, ribadisce di essere pronta: «A fare la sua parte con un’importante offerta che possa dare certezza a tutti gli appassionati e allo stesso tempo garantire il futuro dei club e di tutto il sistema calcio».

Non è ovviamente finita, perché Mediapro – almeno fino al 22 maggio – è la proprietaria dei diritti tv della serie A per il prossimo triennio, e teoricamente potrebbe produrre una fideiussione e convincere la Lega ad aspettare ancora, e riscrivere il bando coinvolgendo a questo punto più interlocutori possibili, Sky in testa. Soprattutto perché nessuno degli operatori in campo avrebbe vantaggi per arrivare all’apertura del nostro campionato – anticipato ad agosto – senza l’assegnazione dei diritti tv.