«Per le criptovalute, è stato un instabile viaggio negli abissi». Così il Wall Street Journal scrive del processo che ha portato, due giorni fa, al “giovedì nero” delle criptovalute, quando la più popolare sul mercato – il bitcoin – ha perso il 29% del suo valore nel giro di una settimana, per poi ricominciare a recuperare un po’, come anche l’ethereum, dopo aver perso rispettivamente, solo giovedì, il 5 e il 12%. Nella più classica delle reazioni a catena, il crollo è stato innescato dalla vacillazione di tether, la più importante stablecoin – una criptovaluta “stabile” in quanto ancorata al...