All’epoca della sua morte, quasi cinquant’anni fa, Mishima Yukio apparteneva già al canone letterario moderno; non solo in Giappone, dove la sua statura intellettuale anticonformista ed eclettica unita a un’avveduta presenza mediatica lo avevano reso un astro del mondo letterario, ma anche all’estero: prima negli Stati Uniti, a pochi anni dal suo debutto, e successivamente in Francia e in Italia. Arrivato nel nostro paese tramite l’intermediazione della lingua inglese e poi attraverso l’opera di un numero sempre più nutrito di traduttori dal giapponese, per molti anni Mishima è stato considerato uno scrittore «scomodo» per via della sua svolta patriottica, di...