Da oggi partite secche, senza calcoli strategici né prove di appello. Il Mondiale brasiliano apre il sipario sugli ottavi di finale e sulle 16 squadre che hanno superato la fase a gironi. A partire dai padroni di casa, che oggi sono chiamati a superare l’ostacolo Cile (Sky, ore 18) allo stadio Mineirão di Belo Horizonte. La «Roja», spavalda, giura di non temere l’armata brasiliana né il fattore Neymar, ma aggiunge di essere preoccupata solo un po’ per l’arbitraggio. Un’insinuazione che non avrà certo messo a suo agio l’arbitro designato, l’inglese Howard Webb, lo stesso che diresse la finale Olanda-Spagna quattro anni fa in Sudafrica.

Scolari ha ancora qualche dubbio sulla formazione da schierare: probabile stop per il difensore David Luiz, che ha lasciato l’allenamento dolorante alla schiena, al suo posto giocherà nel caso Dante; a centrocampo il convincente Fernandinho visto contro il Camerun potrebbe soffiare il posto a Paulinho. Pur con un livello di gioco in crescita, la vera certezza dei verdeoro resta lui, il narciso Neymar, che viaggia alla media di un gol per ogni ora giocata. Ma i cileni hanno dimostrato di essere squadra tosta, come si dice in questi casi, che si specchia nel carattere ipergrintoso di Arturo Vidal. Non per niente il centrocampista della Juve è stato tenuto a riposo nel match (perso 0-2) con l’Olanda.

A seguire al Maracanà di Rio de Janeiro va in scena un’altra sfida tutta sudamericana. Su Colombia-Uruguay (Raiuno e Sky, ore 22) aleggerà il rammarico italiano per l’eliminazione subita proprio per mano della Celeste, che dovrà comunque rinunciare al potenziale offensivo di Suarez (quattro mesi di squalifica per il morso rifilato a Chiellini).

Tabarez dovrà fare a meno anche di Lugano, infortunato, e dell’altro squalificato Maxi Pereira. In difesa posto assicurato a Diego Godin, l’eroe di Italia-Uruguay, con mandato di avanzare verso l’area avversaria sulle palle inattive. Lodeiro trequartista, alle spalle di Edinson Cavani, che torna a far coppia in attacco con Forlan. La Colombia ha chiuso il suo girone a punteggio pieno grazie ai gol di James Rodriguez. Problemi di abbondanza per l’allenatore Pekerman: bast pensare che neanche talenti come Guarin, Ibarbo, Quintero, Martinez e Gutierrez sono certi di partire titolari.