Sotto di quattro voti. Sconfitta ai punti la maggioranza del partito di Paolo Ferrero, proprio nel giorno in cui molti dirigenti e militanti discutono a Firenze del futuro (unitario) della lista. È successo domenica scorsa nel comitato politico nazionale, il parlamentino di Rifondazione, dove il documento della maggioranza, incentrato fra l’altro sul nascituro nuovo soggetto politico post Lista Tsipras, va sotto di misura. La campagna elettorale in Emilia Romagna e in Calabria riduce al minimo le presenze. E le minoranze, che pure sull’unità della sinistra hanno posizioni molto diverse – da una parte le componenti Falce Martello, Terzo Documento e Ricostruire il Partito Comunista temono una marginalizzazione del Prc dentro la Lista, dall’Altra l’area Essere comunisti di Claudio Grassi contraria a non affrontare esplicitamente le difficoltà interne della Lista – ritirano i propri documenti. Il risultato è che il testo della maggioranza va in minoranza, 54 a 50, ma non vince nessuna linea alternativa. Per questo Ferrero resta al suo posto, anche se c’è chi, come Grassi, gli chiede non «andare avanti come nulla fosse successo». L’empasse dovrà essere affrontato alla prossima direzione,che si svolgerà probabilmente domenica, e da una successiva nuova riunione del Cpn.