Più che un ultimatum, un avviso. Il direttorio del Movimento 5 Stelle, nelle persone di Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Carla Ruocco, Roberto Fico e Carlo Sibilia hanno convocato l’altroieri a cena, a casa dello stesso Di Battista, Virginia Raggi per porle alcune questioni.

Ma più che delle polemiche su Paola Muraro, l’assessore ai rifiuti nel centro della bufera per i suoi trascorsi nell’indotto delle municipalizzate, si è parlato della permanenza dell’ex alemanniano Raffaele Marra nell’ufficio di gabinetto della sindaca. E della necessità che la piazza chiave di Roma non sia gestita da personaggi esterni al movimento. Per ironia della sorte, tuttavia, i cinque del direttorio avrebbero intimato alla sindaca e al suo vice Daniele Frongia, che la accompagnava, di fare maggiore affidamento su Marcello Minenna, assessore al patrimonio, al bilancio e alle partecipate, tuttavia non proprio penta stellato doc.

Ieri è proseguita la seduta dell’assemblea consiliare dedicata alla discussione delle linee guida della giunta. Se qualcuno ha scoperto che alcuni dei passaggi programmatici erano molto simili ad altri programmi elettorali presenti in rete, sullo sfondo è rimasta la questioni dell’immondizia. Dal consiglio regionale, il capogruppo Devid Porrello ha risposto all’allarme del ministro dell’ambiente Galletti, che invocava lo stato d’emergenza per la condizione di Roma.

«La sindaca Raggi, insieme all’assessore – ha detto Porrello – stanno lavorando per non chiedere lo stato d’emergenza. Stiamo cercando di fare un programma di manutenzione sull’attrezzatura Ama, che è vecchia. La manutenzione non viene fatta da troppo tempo. Lo scopo è non chiedere l’emergenza, perché ancora non siamo in quello stato, ma programmare i lavori in modo che raccolta e trattamento di rifiuti siano come devono essere».

Ha detto la sua anche Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, a Roma, stabilendo nuove priorità: «Siamo faticosamente usciti dalla dittatura delle discariche e del sistema Cerroni ma siamo passati a quella degli autotrasportatori che si è aggiunta a quella già consolidata dei produttori di cassonetti stradali».

L’ampia maggioranza in consiglio del M5S ha rigettato gli emendamenti alle linee-guida presentati dalle opposizioni. Tra di essi, ce n’era anche uno presentato da Stefano Fassina, di Sinistra Italiana, relativo agli spazi sociali a rischio sgombero dopo la delibera 140 del commissario Paolo Tronca. «Nell’ambito della discussione sugli emendamenti alle linee programmatiche, abbiamo proposto di inserire la riscrittura della delibera 140 per l’uso sociale del patrimonio capitolino e il sostegno alle associazioni della cittadinanza attiva attraverso la conferma di canoni agevolati e il contributo alla manutenzione ordinaria e alle utenze degli immobili utilizzati a fini sociali – spiega Fassina – Sono iniziative fondamentali per il Welfare municipale. Purtroppo la giunta Raggi e il M5S hanno detto no.

Abbiamo chiesto, inoltre, una moratoria degli sfratti per le associazioni ed esperienze di auto organizzazione che utilizzano il patrimonio capitolino a fini sociali e per le occupazioni dovute alla sofferenza abitativa. Speriamo che su tale priorità vi sia attenzione da parte del consiglio comunale».

Il diniego pentastellato sarebbe legato più alla volontà di tenere il pallino della faccenda che ad un’ostilità politica vera e proprio. Dalla maggioranza si apprende che la questione verrà affrontata nei prossimi giorni. Sarebbe in preparazione un atto di indirizzo politico, nella forma di una mozione consiliare o di giunta, che chiede lo stop agli sgomberi in attesa di nuova deliberazione. Decine di spazi e associazioni stanno in attesa, col fiato sospeso e la paura che il mese di agosto sia occasione per far muovere le ruspe.

In serata, la discussa Paola Muraro è andata con Marcello Minenna in riunione a Montecitorio col mini-direttorio romano, il gruppo di supporto ai Comuni e gli assessori romani. La riunione è ufficialmente servita a «mettere in rete le esperienze maturate nei Comuni amministrati dal M5S, mettendole a disposizione dell’amministrazione Raggi».

Ma è difficile pensare che non si sia parlato anche delle polemiche sui rifiuti.