Come si fa a mettere in mostra ciò che è dovunque? Ovidio is everywhere, così il latinista inglese Charles Martindale iniziava il suo volume Ovid Renewed (1988) per descrivere la fortuna che il poeta delle Metamorfosi si è meritata nelle arti. A duemila anni dalla morte del poeta latino, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ci prova «dedicandogli» fino al prossimo 16 ottobre la mostra Amori divini, curata dalle archeologhe Anna Anguissola e Carmela Capaldi con Luigi Gallo e Valeria Sampaolo (catalogo Electa). L’allestimento, dominato dal colore antracite e da una sequenza di «Stargate» che mettono in comunicazione le dieci...