«I manoscritti non bruciano!» cinguetta diabolicamente il tenebroso Woland ne Il maestro e Margherita, capolavoro di Michail Bulgakov, varcando la soglia della letteratura mondiale e dichiarando, una volta per tutte, che i romanzi fanno sul serio perché restano scritti per sempre. Ma i loro autori? Esistono per sempre anche quando non è loro permesso di esistere nemmeno una volta? «Sono, mi viene da pensare, una macchina astrusa che produce ciò di cui l’Urss non ha bisogno». Bulgakov lo scrive al fratello, in una lettera del 21 febbraio 1930, a partita ormai persa e a bezdomnost’ ormai certificata. Senza casa, estraneo,...