Si brinda a viale Mazzini visto che domani cade l’anniversario dei sessant’anni dall’inizio del «regolare servizio di trasmissioni». Era il 3 gennaio 1954 quando la prima presentatrice della Rai, Fulvia Colombo, annunciava la nascita della televisione. Il via con la rubrica Arrivi e partenze con Armando Pizzo e Mike Bongiorno giovane giovane, che appena un anno dopo costringerà gli italiani incollati al piccolo schermo con Lascia e Raddoppia… Sembra, anzi, è un’era geologica fa, anche perché nel corso delle ultime stagioni il mondo televisivo ha mutato linguaggi, concorrenti, utenti e target di riferimento. L’arrivo online di Google Play, insieme a Chili, il recente Infinity, ha dato la possibilità a chiunque possegga un computer o un dispositivo mobile, una libreria fra serie tv, film, concerti impensabile fino a ieri.

Un passaggio epocale al quale la tivvù generalista (Rai, Mediaset) risponde con timide aperture – il digitale e il proliferare di canali monotematici o meno costringe comunque a impostare i palinsesti in maniera meno rigida – ma non riesce ad affrancarsi a modelli stereotipati. Soprattutto nel mondo della fiction che pur risentendo della crisi, per il 2014 vanta un magazzino di titoli pronti o in preparazione che gira intorno ai caposaldi del teleromanzo tout court. Suore, preti buoni anzi buonissimi, nonni pazienti, pimpanti che non conoscono pannoloni e Alzheimer, oppure femme fatale o macho da iperscount. Raiuno inaugura l’anno con la nona stagione dagli ascolti sicuri di Don Matteo, Terence Hill con la tonaca si sposta per ragioni di budget dalla storica Gubbio alla vicina Spoleto. E reitera il mese dopo – a febbraio – con Un medico in famiglia, anche qui è la nona serie, dove Lino Banfi onnipresente insegue il solito stuolo di nipoti, pronipoti, zie e amici. Canale 5 risponde con – recitano i promo (giuro!) «la risposta italiana a Downtown Abbey. Il titolo? I segreti di Borgo Larici. Non servono commenti. E ancora Tredicesimo apostolo 2 – La rivelazione, mentre dal 10 gennaio si riaffaccia minaccioso il terzetto Garko/Arcuri/Torrisi con Il peccato e la vergogna 2. Sky – almeno – alza un po’ l’asticella, almeno ci prova; il prossimo progetto- nato fra le polemiche – è Gomorra. Le dodici puntate tratte dal best seller di Saviano in onda in primavera, si dice serviranno da lancio a un nuovo canale del gruppo di Murdoch dedicato alla produzione seriale di qualità.

Per andare sul sicuro, d’oltreoceano atteso nel corso dell’anno, il ritorno di Jack Bauer, alias Kiefer Sutherland che per otto stagioni è stato protagonista assoluto di 24, plot conentrato sull’unità aristotelica di un evento – ad alto tasso di suspence – che si dipava nell’arco di una giornata. I dodici episodi saranno tutti ambientati a Londra. E ancora, in ordine sparso, arriveranno i nuovi episodi di Bones, The Originals (spin-off di The Vampire diaries) e Dracula.

Sul fronte varietà sempre più frammentato ci si districa fra talent, reality, non si prevedono novità. Raiuno si (ri)mette nelle mani della coppia Fazio/Littizzetto ancora sul palco dell’Ariston a Sanremo (18-22 febbraio) e appioppa a maggio (Si può fare!) un altro show allo stakanov Paolo Conti, Canale 5 in quelle di (santa) Maria De Filippi (C’è posta per me, 11 gennaio). Auguri di buon anno… Si spera.