«Fingiamo di desiderare cose che non desideriamo affatto, in modo che nessuno si accorga che non riceviamo ciò di cui abbiamo bisogno». Sono tra le considerazioni che Lisa Taddeo affida al suo Tre donne (Mondadori, pp. 356, euro 19, traduzione di Ada Arduini e Monica Pareschi), specificando nella prefazione come non si debba leggere il testo al pari di un’opera narrativa. I ritratti di Maggie, Lina e Sloane si collocano infatti in anni di indagini sul campo che l’autrice ha svolto negli Stati Uniti. Giornate trascorse nell’osservazione e nello scambio tra esistenze femminili da cui ha evinto il nucleo poroso...