Da Silvio Berlusconi, che pure non gli era affatto amico e anzi lo percepiva come un pericoloso avversario, a Romano Prodi, e cioè dall’alfa e l’omega della politica degli anni Novanta, e successivi. Tutta la politica rende onore a Carlo Azeglio Ciampi, il partigiano, il presidente. «Un uomo straordinario perché aveva una fiducia cieca da parte di tutti i grandi leader europei per la sua calma, serenità e conoscenza dei problemi», ricorda il leader e fondatore dell’Ulivo. «Negli anni ’90 c’erano le bombe a Firenze. Tutti gli eventi che in qualche modo attentavano all’unità del Paese. Questo ha spinto Ciampi...