«Barbara doveva essere presente alla nostra assemblea. La sua presenza sarebbe stata un valore in sé, e invece la sua assenza ha trasmesso ansia». Massimo Torelli, coordinatore della lista L’Altra Europa con Tsipras, stavolta non condivide la scelta di Barbara Spinelli, capolista nel centro e nel sud, di non partecipare all’appuntamento con i comitati, che ieri a Roma hanno discusso sulla prosecuzione dell’esperienza unitaria. «E poi sono proprio amareggiato dal ricevere la lettera a fine assemblea, era meglio averla e discuterne oggi».

Spinelli si confronterà con i suoi elettori e gli attivisti solo dopo aver comunicato la sua scelta definitiva?

Immagino di sì. Il confronto è fondamentale nella pratica di un soggetto collettivo ed è condizione assolutamente necessaria per portare avanti il soggetto stesso. La sua assenza in questi giorni, così rilevante, scatena una dimensione di angoscia che fa un brutto contrasto con la fiducia e speranza che si sono messe in moto con la vittoria della lista.

Condivide la scelta ’solitaria’ di Spinelli?

Ero convinto che dovesse accettare il seggio, lo sono tutti ’garanti’. Non mi convince una scelta individuale sull’opzione tra Forenza e Furfaro. Non le fa e non ci fa bene. Lo dico da giorni, per questo ho chiesto sempre che lei non entrasse in questa questione, essendo la garante di tutti. E poi bisogna confrontarsi in prima persona. Lei ha il carisma per farlo, anche se fosse stata tra noi sarebbe stata travolta dal rispetto e dagli applausi. E averla sul palco con Rodotà sarebbe stato bello.

Veramente molti attivisti invece non hanno affatto applaudito al cambio di opinione che l’ha portata dal candidarsi chiarando di non voler essere eletta a fare la parlamentare.

Lo capisco e lo rispetto, ma con lei parlamentare saremo più forti in Europa. E poi tutti sappiamo che questa lista è il progetto Spinelli. Certamente tanto più lei la rivendica come scelta sua, tanto più deve avere la forza di sostenerla. Mandare la sua scelta doppia a fine assemblea non è felice.

Questo psicodramma iniziale azzopperà la partenza della «coalizione» che si è unita intorno alla lista Tsipras?

Ma no, è un problema ma piccolo rispetto a quelli superati. E questa non è una coalizione elettorale, è un progetto di cambiamento. La partenza non è stata forse la migliore, doveva essere solo un festeggiamento e ancora non lo è stato. Ma a tutto questo c’è rimedio, insomma la superiamo e bene. Sono convinto che sarà un’ottima parlamentare, di un ottimo gruppo e che tutti faremo un gran lavoro. Ora deve confrotnarsi, stare e ringraziare i suoi elettori e anche i tanti non eletti, che hanno portato tanti voti alla lista ed hanno permesso un risultato largamente inaspettato. Ripeto, la lista Tsipras non si indebolisce, anzi si rafforza con lei parlamentare e in politica. Con Renzi al 41 per cento capisco che si parli di un ’camnbio’ di condizioni politiche. Questo comporta cambiare: la scelta di passare da un ruolo di servizio a ruolo politico impone di stare fisicamente nei confronti, anche quelli più difficili.