C’è un dato che resta nascosto tra quelli che emergono dalle cronache sull’emergenza Covid-19 in Sardegna. Si parla molto dei giovanissimi che si sono infettati sulle piste da ballo di Porto Rotondo, nella maggior parte dei casi dopo essere arrivati nell’isola dalla Spagna o dalla Croazia in un tour del divertimento estivo che, per i ragazzi, è anche nomadismo da una sponda all’altra del Mediterraneo. Si parla molto dei turisti lombardi, laziali, piemontesi e veneti che restano intrappolati, in quarantena, in villaggi turistici «monstre» da 500 posti letto, costruiti sulle spiagge quando ancora la Sardegna non si era data norme...