Nell’incipit del film Drowning by numbers, Peter Greenaway affida a una bambina la nominazione delle stelle. Mentre salta la corda, lei le conta una per una fino ad arrivare a cento. Un cielo notturno e gravido sovrasta quella assorta figuretta, soccorsa da una memoria formidabile e dall’idea che debba andare fino in fondo per sistemare addirittura il firmamento. O forse per decifrarne il peso. Storia umana della matematica (Einaudi, pp. 162, euro 18), l’ultimo libro di Chiara Valerio, ha al fondo lo stesso dolente stupore. A differenza di Greenaway, qui non si ha però paura di affogare nei numeri. La...