Il suo nome ricorda la religione che in India conta più d’un miliardo di fedeli. Ma più che una religione è una sorta disciplina, e anche se a praticarla non sono gli indiani, spesso i suoi adepti fanno gli indiani. Sto parlando della pratica inventata dal giovane Berlusconi che oggi come oggi si aggira come un fantasma non solo per l’Europa: I’Idduismo. Termine il cui etimo si deve al capo dei capi della mafia Totò Riina, quando riferendosi al Cavaliere da cui si riteneva tradito, senteziò: «Iddu pensa solo a iddu».

Idduista è quindi colui che «si fa li straca**i sua» millantando d’agire per il bene di tutti. Poi, a differenza degli induisti che venerano vacche magre, meglio se scheletriche, i cuori degli idduisti battono solo per vacche grasse e grassissime, e sempre a differenza degli induisti che credono in centinaia e centinaia di divinità, gli idduisti credono in un unico dio: il Dio Denaro. Riti e liturgie per tenerselo buono? Post-verità, populismo e supremazia. I suoi campioni o aspiranti tali? Una miriade… ma noi, per motivi di spazio ci concentriamo sulla sola TOP TEN. N°10 RENZI: rotolando sempre più giù, prima s’è attaccato a Draghi, poi a Calenda, mò alla Bonino… col rischio che poi si attacca direttamente al tram. N°9 CALENDA: vagolando tra destra e manca s’è prima attaccato a Renzi, poi alla Bonino, mò a Pizzarotti… col rischio che poi si attacca direttamente al piffero. N°8 DE LAURENTIS: dopo lo scudetto fa scappare Spalletti perché faceva ombra al suo ego grande come lo stadio Maradona. N°7 TRAVAGLIO: su «Il Fatto» grande spazio alle tesi di Orsini che -il direttore lo sa benissimo- fanno acqua da tutte le parti.

Ma per Marco basta sia acqua che va al suo mulino. N°6 MELONI: fascia coi fasci, europeista con gli europei, insomma Franza o Spagna purché se magna. N°5 TRUMP: governare è meglio di fottere, basta non farsi fottere da una porno-star… N°4 PUTIN: per «denazificare» l’Ucraina, tra morti e feriti ha già perso 450.000 russi, però ci ha vinto le elezioni. N°3 AYATOLLAH KHAMENEI: del suo popolo non gli importa un fico secco, salvo quando si tratta di impiccare, lapidare e torturare dissidenti, omosessuali e donne che non portano il velo. N°2 NETANYHAU: ha nell’ordine: lasciato crescere Hamas, provato a imbavagliare i giudici, scatenato l’inferno su Gaza e ora trascinato l’Iran nello scontro diretto… per lui finché c’è guerra c’è la speranza di non finire alla sbarra. N°1 CONTE: il colore del gatto? A Iddu non importa, basta che pigli il topo. Cioè la Schlein.