Altri dieci giorni di Serie A, tra campo e polemiche. Stasera il Napoli apre il 36esimo turno contro l’Udinese. Successo obbligato per i campani (sicuri della Champions con tre successi nelle ultime tre) nell’antipasto delle partite settimanali che potrebbero segnare il cammino di Andrea Pirlo alla Juventus. C’è il Sassuolo, la sua voglia di Europa e poi l’Inter campione d’Italia degli ex Conte e Marotta tra i bianconeri (quinti in classifica) e la debacle dell’assenza alla prossima Champions League. E’ accerchiata, la Juve. Anzi, si è avvitata, tra un progetto tecnico fallito, un allenatore acerbo e una dirigenza sotto tiro: a breve dovrebbe arrivare la squalifica dell’Uefa, un paio di anni senza Champions League per l’adesione alla Superlega carbonara, nata e fallita in 48 ore, assieme a Real Madrid e Barcellona. Ovvero, i club disertori non pentiti, come le inglesi e come Inter e Milan. Ieri il presidente della federcalcio, Gabriele Gravina, ha ribadito che la Juventus rischia l’assenza nella prossima Serie A se non dovesse fare un passo indietro rispetto alla fantomatica Superlega. E se non bastasse, c’è un clima di tensione intorno alla dirigenza del club bianconero per il caso Luis Suarez e il passaporto ottenuto con una prova farsa all’Università degli Stranieri di Perugia, che vede implicato il dirigente Fabio Paratici, i legali del club torinese che lo scorso settembre, prima dell’esplosione del caso, aveva in pugno l’attaccante ex Barcellona, prima di far saltare la trattativa in poche ore.

MA SONO ORE CALDE anche per uno dei candidati alla panchina del nuovo corso alla Juventus: Gian Piero Gasperini, l’architetto dell’Atalanta seconda in classifica – secondo La Stampa in corsa con Allegri per la panca bianconera -, rischia oggi 20 giorni di stop (o una multa) per insulti rivolti a un ispettore antidoping, presenti a febbraio per test a sorpresa al centro di allenamento dell’Atalanta. Nel frattempo, la sceneggiatura della A si arricchisce anche del caso Benevento, con il deferimento deciso dalla Figc per il patron del club sannita, Oreste Vigorito, che si è scagliato contro l’arbitro Mazzoleni, accusandolo di non aver revocato un rigore (netto) per il Benevento contro il Cagliari, perché schierato contro le squadre del Sud. Lo stesso Mazzoleni era stato oggetto di violente critiche per aver danneggiato il Napoli sette giorni prima. Mentre il ritorno in A dopo 23 anni della Salernitana si apre l’ennesimo caso. C’è l’anomalia Lotito, proprietario della Lazio e anche del club granata. La multiproprietà non è contemplata nella medesima categoria: secondo le norme federali e una deroga che sopravvive da dieci anni, Lotito dovrà cedere il club campano entro 30 giorni dalla fine dei playoff di Serie B: se non vi riuscisse, al 30 giugno (deadline per l’iscrizione al torneo) per la Salernitana non ci sarebbe la Serie A, come ha confermato il presidente della Figc Gravina. Sono attesi colpi di scena, la società granata finora è appartenuta al figlio di Lotito e al genero.