Amate Venezia, ma sopportate solo per poco gli ingorghi pedonali, le code ai bagni pubblici, le guide turistiche con ombrellino rosso, le vetrine addobbate con paccottiglia cinese, i cartelli gialli con la freccia «Per San Marco», i gondolieri che cantano improbabili canzoni napoletane e la recente introduzione del biglietto a pagamento per l’entrata in città che, secondo il sindaco, contribuirà a moderare l’invasione turistica?

Insomma, Venezia ha un posto speciale nel vostro cuore, ma non tollerate quel vestito plasticato e fintamente sontuoso che, ad uso esclusivo del turismo più superficiale e frettoloso, le è stato fatto indossare. La pensiamo allo stesso modo e proprio per questo una città meravigliosa che si regge su un miracoloso e sapiente equilibrio tra terra e mare merita di essere conosciuta dietro l’apparenza.

Vi consiglio l’isola di Sant’Erasmo, la più grande della laguna, a nord-est della città. Si raggiunge in vaporetto, partendo da Fondamenta Nove. Dalla stazione fino a Fondamenta Nove andate a piedi, incrociando i veneziani veri: vi troverete sospesi sul confine nord della città, davanti a voi una distesa azzurra e, nelle belle giornate, le Dolomiti sullo sfondo.

L’isola di Sant’Erasmo è lunga e stretta e i suoi abitanti non sono pescatori, ma si dedicano da sempre all’agricoltura. L’isola è infatti tradizionalmente l’orto di Venezia e ancora oggi rifornisce il mercato di Rialto di frutta e ortaggi sempre freschi. Qui, nei terreni sabbiosi e salini si coltiva il famoso e gustosissimo carciofo violetto di Sant’Erasmo. Un carciofo tenero, carnoso, poco spinoso e di forma allungata con un cuore dal gusto inconfondibile.

A Sant’Erasmo i primi carciofi vengono raccolti nel mese di aprile. Questi piccoli carciofi, assai amati dai veri intenditori, sono le castraùre, cioè il frutto apicale della pianta che viene tagliato in modo da permettere lo sviluppo di altri 8-9 carciofi laterali, questi chiamati «botoli». Le castraùre sono tenerissime e famose per il loro gusto unico e particolare.

I carciofi di Sant’Erasmo sono un ortaggio coltivato da secoli in laguna. Non solo a Sant’Erasmo, ma anche nelle Vignole, a Lio Piccolo, a Mazzorbo. Generalmente nel mese di maggio si tiene a Sant’Erasmo la Festa del Carciofo Violetto. Se potete andateci: incontrerete sapori, profumi, persone e terre autentici, una Venezia che non conoscevate (www.carciofosanterasmo.it).