Il calcio ovunque arriva dopo le giornate transennate, il primo coprifuoco del Dopoguerra e la guerra mondiale con i suoi morti anche senza le bombe. Il calcio ovunque inizia oggi, per un mese farà il giro d’Europa, da Roma a Baku. Ha traslocato un anno dopo, doveva chiamarsi Euro 2020, è diventato Euro 2021, perché tutti capivano che prima non si poteva fare e anche il gioco del pallone ha compreso quanto stesse accadendo, alla faccia dei suoi facili detrattori. Il calcio senza confini nasce dall’idea di un francese nato al confine del piccolo Lussemburgo e diventato grande con un pallone tra i piedi. Come il suo connazionale Napoleone Bonaparte, forse anche Michel Platini ha avuto una certa smania di grandezza.

E pure lui l’ha pagata, con una notte in carcere, trascorsa in prevalenza firmando autografi per gli altri detenuti. Platini così ha seminato di calcio i campi d’Europa e questa è stata una bella idea. La trovata adesso diventa geniale dopo il tempo malato che l’ha preceduta. In passato qualcosa di simile c’era anche stato. Nel primo Europeo 2.0 si era giocato in Olanda e Belgio e l’Italia di Dino Zoff ebbe la sua giornata di gloria nella semifinale contro gli olandesi e trovò il suo eroe azzurro tra la categoria degli uomini miti ed empatici, un portiere che parò un mare di rigori e che di nome fa Francesco Toldo. La doppietta venne ripetuta nel 2008 in Austria e Svizzera, trasferta amara per gli azzurri.

QUATTRO ANNI dopo si andò tutti in Polonia e Ucraina dove l’Italia del bel gioco, delle teste calde e del buon commissario Cesare Prandelli si piegò solo nella finale con la Spagna. Queste accoppiate alla fine si rivelarono calcisticamente bipolari, per certi versi prive di una personalità ben definita.

Stavolta la storia sembra davvero diversa, sulle gare sventola la bandiera d’Europa con le sue stelle. A Platini l’idea venne per celebrare il sessantesimo anniversario della Uefa, che è il governo del calcio europeo. Pazienza se la prossima edizione, la numero 17, si tornerà a giocare in un solo Paese, la Germania.

Intanto godiamoci la prima estate del calcio ovunque, un campionato europeo maschile di calcio (davvero) paneuropeo. Si giocherà all’Arena Johan Cruijff di Amsterdam, negli stadi olimpici di Roma e Baku, a Budapest, Bucarest, Copenaghen, Glasgow e si andrà a Londra per vedere a Wembley la finale. Nel gruppo A, con l’Italia sono schierate anche Turchia, Svizzera e Galles.

A EURO 2021 scenderanno in campo sotto la bandiera dell’Europa anche Inghilterra e Scozia, con buona pace della Brexit. L’idea di fare dei pronostici è elettrizzante, nessuno vorrà sottrarsi. C’è la Francia, che è «troppo forte»; l’Inghilterra «troppo giovane»; il Belgio «troppo maturo». Messa così sembra che per il ritorno alla vita gli eccessi non siano graditi e anche questo è un ottimo spunto, una buona idea. Poi c’è la Macedonia del Nord di Goran Pandev e viene una gran voglia di tifare per loro: perché all’Europeo non erano mai andati, perché sono piccoli e belli e vogliono dimostrare che non sono fenomeni solo nel basket o nella pallamano, sport nazionale.

Poi, certo, c’è l’Italia. La nazionale del commissario Roberto Mancini scende in campo questa sera, ore 21, stadio Olimpico di Roma, gara d’esordio, mentre la finale londinese è prevista per la notte dell’11 luglio, stesso orario.

Alla vigilia la definizione più usata per l’Italia è «scanzonata». Suona già gradevole, soprattutto in questi giorni, quando la speranza è che la nuova stagione porti salute, libertà, allegria e magari anche una nuova canzone dell’estate. Quando sarà scanzonata si saprà meglio questa sera alla fine della partita. Intanto buon calcio a tutti, ovunque voi siate.