Il boss cinese dell’Interpol, un’altra tigre preda di Xi
Cina Meng Hongwei sarebbe partito per la Cina dalla Francia lo scorso 29 settembre e da allora è scomparso
Cina Meng Hongwei sarebbe partito per la Cina dalla Francia lo scorso 29 settembre e da allora è scomparso
Meng Hongwei, classe 1953 e primo presidente cinese dell’Interpol dal 2016, è scomparso. Il 29 settembre scorso da Lione, città sede dell’Interpol, la più grande agenzia di cooperazione di polizia al mondo con 192 paesi membri, sarebbe partito per la Cina.
DA ALLORA NON SI HANNO più notizie, la moglie ha denunciato il fatto alla polizia francese che ha subito aperto un’indagine. Da Parigi ne sono certi: Meng non è scomparso in Francia. Dalla Cina le indiscrezioni sono trapelate via South China Morning Post, quotidiano di Hong Kong ma di proprietà di Alibaba e solitamente molto addentro a quanto accade a Pechino: secondo il giornale Meng sarebbe stato portato via e sarebbe in custodia della sicurezza cinese.
Ovviamente di fronte alla scomparsa di un funzionario di così alto livello, presidente Interpol nonché vice ministro della sicurezza cinese e da tempo inserito nei gangli burocratici che gestiscono una materia piuttosto spinosa in Cina, quella legata ai segreti più profondi della nomenklatura cinese.
MENG SI È RITROVATO – in passato – vicino a Zhou Yongkang, il boss della sicurezza cinese che al momento sconta una sentenza all’ergastolo. Zhou è una delle «tigri» catturate dalla rete anti corruzione del presidente Xi Jinping lanciata subito dopo la sua nomina alla carica più importante della Repubblica popolare cinese. Il vecchio Zhou oltre ad accuse su tangenti e mazzette era stato anche accusato di avere tramato contro Xi, in coppia con l’allora astro nascente della politica cinese, il neomaoista Bo Xilai (in carcere pure lui).
LE AUTORITÀ CINESI, secondo le procedure nazionali, possono tenere in custodia un funzionario per almeno due mesi, senza nessuna accusa ufficiale e senza doverne dare conto a nessuno. La sparizione di Meng, dunque, potrebbe rientrare in questa casistica. Il presidente dell’Interpol è nato nel 1953 ad Harbin, nel nord della Cina, una delle zone più «rosse» del paese. Dopo una laurea in giurisprudenza a Pechino, è entrato nel partito comunista nel 1975. Da quell’anno ha scalato via via le posizioni sempre all’interno del mondo della sicurezza cinese; la consacrazione nel 2016 con la nomina a capo dell’Interpol, prima volta per un cinese ed ennesimo simbolo della crescita anche geopolitica del Celeste Impero.
SECONDO LA FONTE ascoltata dal South China Morning Post, Meng Honwei sarebbe stato «portato via» per essere interrogato dalle autorità di disciplina «non appena è atterrato in Cina» la scorsa settimana.
Non è ancora chiaro – scrive il quotidiano – il motivo per cui Meng sarebbe sotto indagine né dove sia in questo momento». Quando Meng era stato nominato a capo dell’Interpol si erano levati molti dubbi sui rischi che avrebbero corso i dissidenti e gli esiliati cinesi, benché l’organizzazione possa emettere avvisi internazionali per le persone ricercate, senza il potere diretto di emettere mandati di arresto.
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