Lo spettro del fallimento e dell’ennesima chiusura sembra scongiurato per i 452 lavoratori di Industria italiana autobus (Iia). È stata l’ennesima giornata di passione per i 298 dipendenti dell’ex Irisbus di Valle Ufita (Avellino) e i 154 di BredaMenarini Bologna. Dopo il presidio di venerdì scorso, ieri altro viaggio della speranza sotto il Mise dove per fortuna le notizie alla fine sono state buone.
Grazie alle linee di credito assicurate da Invitalia – la controllata del ministero – Industria Italiana Autobus evita il fallimento e tutela i lavoratori e i loro stipendi. L’assemblea dei soci dell’azienda guidata da Stefano Del Rosso doveva deliberare «i libri in tribunale», ma in virtù dell’impegno di Invitalia e del Mise, ha deliberato la riconvocazione a trenta giorni. « Questo permetterà la partenza immediata di una «due diligence» per l’ingresso di nuovi soci.
La «situazione è ancora delicata» ma il Mise giudica lo sblocco dello stallo «un primo passo che va nella direzione auspicata».
Contenti i sindacati. «È un risultato importante grazie alle mobilitazioni dei lavoratori e all’iniziativa diretta del ministero dello sviluppo economico e di Invitalia», commenta il segretario nazionale della Fiom Cgil Michele De Palma. «È positivo il fatto che l’azienda abbia rinunciato alla liquidazione, altro risultato positivo raggiunto è che nel verbale l’azienda ha garantito il pagamento dei salari arretrati e per i prossimi mesi. Oggi abbiamo scongiurato il rischio di un fallimento ma la partita è ancora aperta. Entro 15 giorni – conclude – ci sarà un altro incontro sugli assetti proprietari e la Fiom sostiene un assetto a maggioranza pubblica», promesso da Di Maio. L’idea è quella di un ritorno di Finmeccanica (Leonardo), già in BredaMenarini. Mentre l’ingresso del socio privato Valerio Gruppioni (Sira) è ancora bloccato.