Il teatro grande di Pompei ha forse la location più bella del mondo, ma continua a pesare con la massa di quel suo cemento su una necropoli che la lava immobilizzò, e «preservò» ben vitale, per sempre sotto la sua potenza incandescente, e che ha conservato poi per secoli e millenni, come testimoniato le scoperte e gli scavi che continuano a lasciarci sorpresi e ammirati. Il manufatto (costruito solo una quarantina di anni fa) non è detto che strida particolarmente con l’ambiente circostante, ma certo conferisce all’insieme una inquietante, quasi extraterrestre, ambiguità temporale. QUEST’ASPETTO sembra ora riflettersi anche sulla vicenda...