A essere criminalizzati non ci stanno: e ieri quindi si sono riuniti in tremila in piazza del Campidoglio, tra la statua a cavallo di Marco Aurelio e le finestre del sindaco Ignazio Marino.

I vigili urbani di Roma reagiscono così alla campagna mediatica e politica che si è scatenata contro di loro dopo le assenze di massa registrate a Capodanno. E urlano «Dimissioni!», rivolgendosi – hanno spiegato – sia al comandante Raffaele Clemente che allo stesso primo cittadino della capitale. E non basta: tra i cori più ripetuti c’è anche «Sciopero! Sciopero!».

Un braccio di ferro, quello con il Comune e con il governo (la ministra Marianna Madia ha mandato i suoi ispettori) che probabilmente creerà tensioni anche nei prossimi giorni. A cominciare dal derby Roma-Lazio di domani, dove i sindacati – ieri l’assemblea era unitaria – hanno già detto che potrebbero mancare le forze necessarie: «Al derby lavorerà la gente in servizio, che temo sarà poca perché ci arrivano segnali che i lavoratori, per scelta individuale, continuano a non segnarsi agli straordinari», ha spiegato il sindacalista Marco D’Emilia, della Fp Cgil Roma e Lazio.

Ma lo scontro con i vigili urbani è solo la punta dell’iceberg dell’insoddisfazione dei 24 mila dipendenti comunali capitolini, che non hanno digerito il contratto di servizio imposto unilateralmente (il sindacato non lo ha firmato) l’anno scorso, ed entrato in vigore dall’1 gennaio. Con differenti vantaggi – va detto – per i cittadini romani: si pensi ad esempio che l’anagrafe adesso è aperto dalle 8 alle 18,30, venerdì compreso, quando fino all’anno scorso alle 12 di venerdì già trovavi tutte le porte sbarrata.

E però a fronte delle turnazioni nuove, che vogliono dire anche più carichi di lavoro, adesso impiegati di sportello, maestre, vigili chiedono un contratto integrativo che li valorizzi e non li penalizzi: perché – a loro detta – attualmente perderebbero dai 100 fino a 400-500 euro al mese per stipendi che vanno da 1200 a 1600 euro. Il tutto, grazie a una “rivoluzione” varata da Marino nei conteggi sul salario accessorio: ma il Comune, ancora ieri con il vicesindaco Luigi Nieri, negava che si possano registrare perdite simili sulle buste paga, e anzi afferma che chi lavorerà di più e meglio potrà addirittura guadagnarci rispetto al passato. Ma appunto, le due controparti su questo nodo hanno visioni opposte.

I vigili ieri hanno quindi alzato le loro «mani pulite» in aria, scandendo quei cori che invitavano i vertici del Comune alle dimissioni: «perché il Corpo è pulito», hanno spiegato. Certo, bisognerà capire come mai siano lievitati i certificati medici, nella ormai celebre notte di San Silvestro: è giusto che non vengano perdonati eventuali abusi. Soprattutto se si pensa che a poterli aver perpetrati sono pubblici ufficiali il cui compito è quello di far rispettare le leggi agli altri cittadini.

«Vattene via! Clemente vattene via!», e il suono di decine di fischietti. Un cappio, «perché ci stanno impiccando». Cori irridenti al sindaco Marino: «Boston non fa la stupida stasera, dacce ’na mano tienitelo là»; «Chi non salta 71 è!», riferito, ha precisato un vigile, «all’omm’e merda secondo la smorfia napoletana». Tanto per essere chiari.

Quanto allo sciopero, potrebbe arrivare se l’incontro di mercoledì prossimo – tra vertici del Comune e sindacati per sciogliere il nodo del salario accessorio – dovesse andare male. «È l’ultima spiaggia prima dello sciopero – ha spiegato Roberto Chierchia, segretario della Cisl Fp Roma e Lazio – Da mesi i dirigenti sono fermi su posizioni che mettono a rischio il funzionamento della macchina amministrativa: taglio della produttività, aumento dei turni, scuole e asili con sempre più bambini e sempre meno maestre, organici della polizia locale drammaticamente insufficienti a coprire i bisogni della capitale. E periferie che si stanno spogliando di ogni servizio essenziale: viabilità, sicurezza, trasporti, servizi alle famiglie e per l’integrazione. Un’intera città rischia il caos».

Disagi che la Cisl vede possibili per domani: «È la stessa amministrazione comunale che ha previsto per domenica il servizio dei vigili in ordinario, che penso saranno non più di 400 in tutta Roma – dice Giancarlo Cosentino, della segreteria Cisl Fp – Si verificherà quello che è la costante degli ultimi tempi, lo spostamento di tutti gli agenti verso obiettivi prestabiliti, il Colosseo o la partita, e il totale depauperamento della sicurezza nelle periferie, lì dove vivono i romani».

Ma il vicesindaco Nieri cerca di rassicurare: «Per il derby è tutto a posto», dice. E aggiunge: «L’amministrazione si sente vicina e vuole valorizzare la sua polizia locale e tutti i dipendenti capitolini. Sono convinto che siamo a un passo dal trovare la sintesi e la condivisione sul nuovo contratto decentrato».