Oltre a svolgere, come insegnante, un ruolo culturale e civile fondamentale per la crescita di un tessuto sociale sempre più allo sbando, Igor Costanzo ha dedicato tutta la sua vita alla poesia fondando anche, a sue spese, la casa editrice Volo Press. Nella febbrile ricerca della sua dimensione umana e poetica ha viaggiato molto, soprattutto negli Usa, dove ha incontrato e collaborato con autori di rilievo della controcultura americana, tra cui Jack Hirschman, Hermann Nitsch e Lawrence Ferlinghetti, ma anche facendosi le ossa con movimenti poetici impegnati, come quelli dei Veterani contro la guerra, ragazzi giovanissimi che, tornati dai teatri bellici iracheni, bruciavano le loro divise e attraverso un procedimento chimico le trasformavano in carta per scriverci sopra il «sangue» delle loro poesie.

Costanzo interagisce attivamente con movimenti e organizzazioni poetiche come le Revolutionary Poets Brigade o l’Associazione Culturale Movimento dal Sottosuolo, realtà che operano nel vivo del tessuto sociale e che intendono il linguaggio poetico come uno degli strumenti necessari per ricostruire dal di dentro quell’humus culturale che si va progressivamente lacerando e abbrutendo. Il prossimo 13 dicembre, Costanzo terrà un reading a Brescia, assieme al poeta Andrea Garbin, per presentare la sua ultima raccolta «Apnea», edita da Seam, nuova perla della piccola editoria fondata assieme a Beppe Costa e Stefania Battistella. (tutte le informazioni sul sito: movimentodalsottosuolo.com).

«Credere nella poesia non è credere nella vita – scrisse di Igor Alda Merini – ma è un modo anche per vincere le vie della tristezza». Quindi, forse, un modo per essere felici; ma più che esorcizzare la propria infelicità Costanzo sembra più propenso a dar voce, anima e corpo all’altrui tristezza, ai disagi di un’epoca, ai malesseri che tormentano il nostro vivere sia singolo che collettivo. Così, tra un libro e l’altro (le sue poesie sono tradotte in varie lingue, tra cui inglese, sloveno, francese e cinese), sì è dato parecchio da fare anche come presidente della Commissione cultura di Moniga Del Garda, ospitando incontri poetici con esponenti di spessore internazionale: Fernando Arrabal, Naim Araidi, Neeli Cherkovski, Paul Polansky, Enrico Ghedi, Omar Pedrini (ex Timoria) e lo stesso Hirschman. solo per citarne alcuni.

Fare il poeta per Igor Costanzo non è un titolo nobiliare, un’etichetta di merito o un mestiere come un altro (nessuno ti paga), ma un modo di seminare nei propri quotidiani il valore stesso delle parole, cercando di non lasciar separato ciò che si è e si fa da ciò che si dice e si scrive. Questo è il lavoro del poeta, la sua responsabilità, la sua necessità.