Il voto di sfida al governo ha affondato i socialisti ma non l’alleato Europa-Ecologia-Verdi, che ha due ministri nell’esecutivo, Cécile Duflot (casa) e Pascal Canfin (sviluppo). I voti écolo sono in netto aumento, 11,8% complessivamente a livello nazionale (con sole 265 liste a guida Eelv).

Certo, i Verdi partivano da molto basso e non sono stati risparmiati da battaglie interne: l’unico sindaco che avevano, l’ex ministra dell’ambiente Dominique Voynet a Montreuil, non si è ripresentata accusando il mondo politico francese di essere troppo violento. Così, Montreuil potrebbe tornare nell’orbita del Pcf. Ma oggi i Verdi hanno la possibilità di conquistare Grenoble, una città di 160mila abitanti. Qui si sta delineando la possibilità di un’altra sinistra – un’alleanza Verdi-Front de Gauche, con dei collettivi cittadini – che esclude il Ps.

A Grenoble, città governata dai socialisti dal ’95 e nella storia sovente anticipatrice di tendenze, il candidato ecologista Eric Piolle è arrivato in testa, con quasi il 30% dei voti, mentre il socialista Jérôme Safar ha superato di poco il 25%. Ma, visto che «non ci sono rischi a destra», Safar ha rifiutato l’accordo con i Verdi e corre da solo al secondo turno, dove ci sarà una quadrangolare, con un candidato Ump e uno del Fronte nazionale. Safar è stato escluso dal Ps, perché i socialisti hanno bisogno dei Verdi in vari punti caldi per evitare una débâcle elettorale catastrofica.

Accordi Ps-Verdi sono stati conclusi con successo a Parigi, Nantes, Rennes, Tolosa (ma in questo caso forse non basterà). A Parigi, sarà l’alleanza con gli écolo, che già erano ai comandi con Delanoë, ad evitare il rischio di perdere la capitale. All’ultimo meeting elettorale della candidata socialista Anne Hidalgo, giovedì, la presenza degli écolo era massiccia. Malgrado le tensioni dell’ultimo momento, a proposito dell’allerta sull’inquinamento nella capitale, gestito in modo confuso dal comune. Anne Hidalgo ne ha pagato il prezzo immediatamente, arrivando (in voti complessivi) 1,2 punti dietro la candidata della destra, Nathalie Kosciusko-Morizet, ex ministra dell’ambiente con la presidenza Sarkozy, che rivendica le sue aspirazioni ecologiste. I Verdi sono arrivati in testa nel II arrondissement e otterranno un aumento consistente della loro presenza in comune, in caso di vittoria della sinistra.

A Nantes, i Verdi hanno superato il 14% al primo turno e l’alleanza con il Ps è stata un braccio di ferro, per la battaglia in corso contro il contestato aeroporto Notre-Dame-des-Landes, voluto fortemente dall’ex sindaco, Jean-Marc Ayrault, ora primo ministro. La costruzione dell’«Ayraultport» è stata sospesa, in attesa delle sentenze definitive sui numerosi ricorsi presentati.

I Verdi si vantano di rappresentare «un voto rispettabile dei delusi di François Hollande», in elezioni che hanno inviato un messaggio di rigetto nei confronti della politica del presidente. In cambio, chiedono di essere ascoltati di più. La prova del nove sarà la prossima legge sulla transizione energetica.

Sempre che nel dopo-municipali Hollande non scelga di privilegiare l’interpretazione del voto dove la destra è arrivata in testa come una richiesta di ordine e sicurezza. Se nominerà premier l’attuale ministro degli interni, Manuel Valls, i Verdi non dovrebbero entrare nel governo.