Dopo la secretazione dell’indagine, ieri i tecnici olandesi hanno rilasciato un primo report tecnico, a seguito degli esami di scatole nere, immagini satellitari e foto dalla scena del disastro. Come annunciato nelle scorse settimane, questa indagine non mirava ad attribuire responsabilità, quanto a chiarire le dinamiche dell’incidente. Un obiettivo che non pare essere stato raggiunto, a dire il vero. Secondo i tecnici olandesi, l’aereo della compagnia aerea della Malesia, abbattuto nei cieli ucraini, «si è spezzato in volo probabilmente come conseguenza dei danni strutturali causati da un ampio numero di oggetti ad alta velocità penetrati nell’aereo dall’esterno». La registrazione delle conversazioni all’interno della cabina di pilotaggio, si legge nel rapporto, non ha rivelato alcun segno di problemi tecnici o situazione di emergenza (e questo era già stato ampiamento supposto).

Anche se finora «non è ancora stato possibile condurre uno studio dettagliato del relitto» dell’aereo, «il modello del danno alla fusoliera e alla cabina di pilotaggio è coerente con quello che ci si può aspettare da un grande numero di oggetti ad alta energia che hanno penetrato l’apparecchio dall’esterno», spiega il rapporto preliminare del Dutch Safety Board (Ovv), che si è impegnato a pubblicare il rapporto definitivo entro un anno.

«È verosimile che questo danno sia risultato in una perdita di integrità strutturale dell’apparecchio, portando a una disintegrazione in volo», e questo «spiega anche la fine improvvisa della registrazione dei dati, la perdita simultanea di contatto con il controllo del traffico aereo e la sparizione dell’aereo dai radar».

Anche dalla registrazione – ottenuta dalle scatole nere – delle voci in cabina di pilotaggio, dei parametri di volo e del controllo aereo «tutto suggerisce che il volo Mh17 procedesse normalmente sino alle 13 e 20 minuti e 3 secondi, dopo di cui è finito improvvisamente», tanto che le ultime chiamate da parte delle autorità di controllo del traffico aereo ucraine avvenute nei due minuti successivi «sono rimaste senza risposta». «I risultati iniziali dell’indagine indicano una causa esterna al crash del Mh17», ha dichiarato il presidente dell’Ovv Tjibbe Joustra.

A questo punto è lecito chiedersi alcune cose: i «proiettili» che avrebbero colpito l’aereo, possono essere schegge di un missile disintegratosi prima di colpire l’obiettivo? E ancora, questo missile, era terra- aria o è ipotizzabile che sia stato sganciato da un altro velivolo? Le risposte a questi dubbi sono basilari per capire cosa sia successo. Secondo gli esperti della Bbc, presumibilmente, si sarebbe trattato di un missile.

Ci vorrà un anno, almeno, per sapere la verità, sperando nei tecnici olandesi e nell’intenzione reale di Kiev di mostrare al mondo cosa sia successo. Quello sull’aereo della Malaysian Airlines è una delle tante indagini di cui si aspettano verità storiche.

Sicuramente è l’evento più drammatico, ma non sarebbero da dimenticare il rogo di Odessa e le circostanze che hanno portato alla morte di giornalisti, compreso l’italiano Andrea Rocchelli. Indagini che Kiev aveva promesso, di cui non si sa più niente.