Il Pd come Marchionne. Anzi, perfino peggio. Ieri alle 18 a Pomigliano si è tenuto un dibattito per la campagna elettorale del Partito democratico molto particolare. Oltre a Gennaro Migliore, uno che prima di diventare renziano diceva peste e corna di Sergio Marchionne, sono stati invitati tutti i sindacati metalmeccanici (la Fim Cisl addirittura con il suo segretario generale Marco Bentivogli, la Uilm e perfino il Fismic). Tutti, ma non la Fiom.

«Questa decisione ci ha particolarmente colpito – commenta il segretario nazionale della Fiom Michele De Palma – perché noi ogni volta che abbiamo organizzato iniziative, abbiamo invitato tutte le forze politiche, senza alcun pregiudizio. Constatiamo invece che il Partito democratico ha un pregiudizio nei confronti della Fiom. In un luogo simbolico come Pomigliano dove noi abbiamo subito una discriminazione tutto ci aspettavamo tranne che di subire una discriminazione da un partito che si chiama democratico. Con la differenza che l’azienda dopo la sentenza della corte costituzionale ci ha riconosciuto», conclude De Palma.

«In questa campagna elettorale – aggiunge Giorgio Airaudo di Liberi e Uguali  – non si discute affatto del futuro degli stabilimenti Fca in Italia e dei posti di lavoro. Alla vigilia del cambio dell’amministratore delegato Sergio Marchionne, con le tante indiscrezioni che ipotizzano sacrifici per le fabbriche italiane, possibili spezzatini e svendite di marchi del gruppo, sarebbe bene che la politica dicesse come intende mantenere in Italia l’integrità del gruppo italo-americano. Non vorrei che Berlusconi e Renzi fossero d’accordo a regalare il nostro lavoro a Trump, noi di Liberi e Uguali siamo per difesa dei posti di lavoro e per l’integrita’ di Fca», conclude Airaudo. M. Fr.