L’inchiesta sullo scandalo delle trivelle in Basilicata, la regione dello Stivale più martoriata e sfruttata dalle multinazionali del greggio, va a scavare nel terreno in cui politica e affari si fondevano. Gli accertamenti della Procura di Potenza sono sulle attività estrattive in Lucania legate al Centro Oli Val d’Agri di Viggiano dell’Eni – le indagini sull’inquinamento proseguono anche su eventuali ipotesi di disastro ambientale – e al centro oli di Tempa Rossa della Total, in fase di realizzazione tra Gorgoglione e Corleto (Matera). Quest’ultima tranche vede sotto accusa anche Gianluca Gemelli, titolare della società Industrial Technical Service, con sede ad Augusta, e della Ponterosso Engeneering, componente del direttivo di Confindustria Sicilia e compagno di Federica Guidi, travolta da questa vicenda e costretta alle dimissioni da ministra dello Sviluppo economico. A spulciare tra gli atti emerge il ruolo di primo piano di Gemelli, secondo l’ordinanza del gip anello di congiunzione tra le istituzioni e la compagnia petrolifera: la Procura di Potenza fa sapere che presenterà appello contro la richiesta di arresto del manager, respinta dal gip.

Si comincia con l’incontro al Comune di Corleto Perticara… «arriva il compagno della nostra amica… ok?… deve venire per lavoro…». Poi un incontro in Regione con il governatore della Basilicata, Marcello Pittella. E’ il 23 ottobre 2014 e Gemelli telefona a Giuseppe Cobianchi, dirigente Total, di cui sta cercando di accaparrarsi la benevolenza per entrare nella «bidder list delle società di ingegneria» della società francese, e «partecipare alle gare di progettazione ed esecuzione dei lavori per l’impianto estrattivo di Tempa Rossa». Val la pena spendersi per questa iniziativa e rimetterci tempo e denaro: in ballo ci sono circa 2 milioni e mezzo di euro. E Gemelli – sostengono i giudici – «riuscirà ad intessere con la Total relazioni particolarmente favorevoli per lo sviluppo dei propri interessi imprenditoriali, mostrando di godere di canali privilegiati che gli consentono, grazie alla sua forte vicinanza con il ministro Guidi, di avere in anteprima…» notizie sull’iter amministrativo del progetto Tempa Rossa legato allo Sblocca Italia prima e alla Legge di stabilità dopo… Un iter che va accelerato.

Tornando alla telefonata, Gemelli racconta l’incontro con Pittella a Potenza: «… Ci dovrebbe essere l’ira di dio di investimenti da quello che mi ha detto… perché fra voi, l’Eni che raddoppia, la Shell… Tanto non inquina… (e ride, ndr)». «Nel prosieguo della conversazione – recita l’ordinanza – Gemelli si soffermava sul ruolo politico assunto da Pittella e sui rapporti che il fratello di questi, europarlamentare, ha con l’attuale premier Renzi… ’Lui tramite il fratello che è al Parlamento europeo, eccetera, ha contatti fortissimi con Renzi e quindi riesce a bloccare cose che… (ride, ndr)… che altri non ci arriverebbero… Speriamo che comunque funzioni questo Sblocca Italia, si sblocca un pochettino tutto…». In un’altra chiamata Cobianchi dice a Gemelli: «Noi siamo impegnati su tutti i fronti, qui in Basilicata, in Puglia, so anche a livello centrale con i ministeri, insomma i colleghi di Roma hanno dei contatti continui, frequenti…». E Gemelli conferma che «a livello governativo ci stanno provando, ci stanno provando..».

Sempre ottobre 2014, Gemelli a Cobianchi: «L’11 novembre c’è un bel convegno a Roma… ’Una nuova politica industriale per i rifiuti: da emergenza nazionale a risorsa’… Venga… c’è tutto un ambiente interessante che le può servire, perché c’è il ministro dello Sviluppo economico…». Più avanti Cobianchi viene messo al corrente «dell’inserimento di un emendamento nella Legge di stabilità che avrebbe ’agevolato’ l’iter autorizzativo necessario alla completa costruzione di Tempa Rossa». Anteprima appresa dal ministro Guidi. Alla fine la buona nuova, il 5 novembre 2014. Dopo la chiacchierata con la ministra Gemelli si precipita ad avvertire Cobianchi delle sorti dell’emendamento: «…Pare che ci sia l’accordo con Boschi e compagni… (…). Se passa quest’emendamento… che pare siano d’accordo tutti… perché la Boschi ha accettato d’inserirlo… è tutto sbloccato…». Una spinta all’emedamento sarebbe un aiuto concreto anche per Gemelli che ha gravi problemi di liquidità. E il lieto fine per Tempa Rossa arriva. Una vicenda in cui la Guidi più volte rimarca il fatto «che non debbono esserci danni per entrambi».

Invece parte l’inchiesta e il ministro ha il sentore che possa succederle il peggio… «… Io a oggi… risultati ottenuti…. non ho fatto né più né meno quello che ho fatto in tutta la mia vita… Solo che uno di questi risultati può creare un gran casino, tutto là…». Nei prossimi giorni i pm titolari dell’inchiesta saranno a Roma per ascoltare la ministra Boschi e Federica Guidi.