Sono molti gli studi sulla contaminazione ambientale da pesticidi e sui potenziali effetti che questi potrebbero avere sulla salute umana. Il Manifesto «Cibo per la salute» intende approfondire queste connessioni mettendo in evidenza come l’utilizzo indiscriminato di agrotossici e le recenti crisi sanitarie siano correlate. Il gruppo di lavoro che si sta occupando della redazione del Manifesto è composto dai maggiori esperti mondiali nei settori ambientale e sanitario.

Fra questi Hilal Elver, relatore speciale delle Nazioni Unite per il diritto al cibo, che ha denunciato nel suo ultimo rapporto, datato marzo 2017, come i pesticidi abbiano «effetti catastrofici sull’ambiente, sulla salute umana e sulla società nel suo complesso», e siano responsabili della morte di circa 200mila persone all’anno. Fra gli autori del Manifesto, una delle voci più autorevoli del panorama italiano, quella di Patrizia Gentilini, medico dell’Isde, l’International Society of Doctors for Enviroment, che ha ripetutamente denunciato la relazione fra l’uso dei pesticidi in agricoltura e varie patologie cronico degenerative quali diabete, patologie cardiovascolari, patologie autoimmuni, patologie renali, disordini riproduttivi, malformazioni e difetti di sviluppo, endometriosi, malattie della tiroide, tumori, asma, bronchite cronica, morbo di Parkinson, morbo di Alzheimer, sclerosi laterale amiotrofica. Uno dei principali allarmi lanciati dalla scienziata, è quello per cui i pesticidi si comporterebbero da interferenti endocrini. Un allarme sottoscritto da un altro degli autori del Manifesto, il professor Sergio Bernasconi che ha rilevato come alcuni pesticidi siano capaci di alterare la corretta funzione degli ormoni umani. I soggetti più a rischio sarebbero, secondo i due medici, donne e bambini.

L’agricoltura industriale ad alto input chimico immette sul mercato prodotti a basso costo nascondendo quelli che sono i veri costi che i consumatori debbono poi pagare al di fuori dei supermercati, come sottolinea il genetista Salvatore Ceccarelli, membro del direttivo di Navdanya International, che ha esposto i costi legati alle epidemie causate dalla cattiva alimentazione portando l’esempio del diabete: in Italia, ogni paziente affetto da diabete costa al Sistema Sanitario Nazionale 2589 euro l’anno, mentre le terapie legate al diabete costano attorno al 9% del bilancio, ovvero circa 8,26 miliardi di euro.

Ma non sono solo i consumatori e i contribuenti a essere le vittime dell’agricoltura industriale, come ricorda il professor Piero Bevilacqua, che sottolinea come i danni prodotti alla salute umana riguardano innanzi tutto gli agricoltori, che usano correntemente pesticidi chimici e diserbanti.